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Undici anni fa l’omicidio di Marco Biagi

Creato il 19 marzo 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Sono già passati undici anni da quel 19 marzo 2002, quando le Brigate Rosse uccisero barbaramente Marco Biagi. Questi, in quanto stimato giuslavorista, era il consulente dell’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Roberto Maroni. Fu ucciso a Bologna, davanti al portone di casa, in un piccolo slargo che ora porta il suo nome, mentre legava la sua bicicletta.

Fu scelto in quanto era sì un bersaglio ambito dai terroristi (un anno dopo la sua morte viene approvata la c.d. Legge Biagi in materia di mercato del lavoro e occupazione), ma anche perché era un obbiettivo «facile»: nonostante svolgesse lo stesso ruolo di Massimo D’Antona – anch’egli ucciso dalle Brigate Rosse nel maggio 1999 – era senza scorta a causa delle ridistribuzione del personale a seguito degli allarmi post 11 settembre 2001. Nonostante Biagi, sentitosi in pericolo, avesse richiesto più volte la scorta, questa non gli venne concessa. Addirittura il Ministro Scajola in proposito a questo lo definì «un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza», come riportò sul Corriere della Sera del 30 giugno 2002 Dino Martirano.

Scajola dopo queste dichiarazioni si dimise, ma Marco Biagi era già stato ammazzato.

Articolo di Stefano Rossa.

Marco-Biagi


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