Uno sbadiglio per 'raffreddare' il cervello!

Secondo uno studio recente sbadigliare deriverebbe non soltanto da una sensazione di stanchezza e sonnolenza, da quella di appetito o dallo stato di monotonia, ma anche dal fatto che lo sbadiglio sarebbe utile al sistema nervoso centrale per l’equilibrio termico. Questa nuova teoria, e cioè che sbadigliare condurrebbe a ripristinare la giusta temperatura corporea e del cervello, avvalora la considerazione di alcuni ricercatori che durante i mesi freddi si sbadiglia con maggiore frequenza. Poiché il clima estivo comporta il fatto che la temperatura esterna supera quella corporea, se sbadigliassimo di più, inspirando, faremo entrare una maggior quantità di calore. Gli studiosi hanno condotto la ricerca che avvalora l’atto di sbadigliare come sistema di raffreddamento del cervello, sottoponendo a determinati esami un campione di individui, inseriti di volta in volta in contesti a diverse temperature. Il monitoraggio sulla frequenza degli sbadigli dei soggetti presi in esame e collocati nei differenti ambienti, ha dato luogo alla teorizzazione di questa utilità biologica dello sbadiglio. Non è stata data una risposta adeguata alla contagiosità insita nello sbadiglio, ma le ipotesi sulle funzioni più note, oltre a quella di fungere da «radiatore», sono state convalidate: si sbadiglia quando si ha sonno, quando si patisce lo stress psicologico e fisico, quando si avverte la fame e soprattutto quando ci si annoia. Dopo aver sbadigliato, poi, si recupera concentrazione ed energia.