Esiste un limite a tutto. Ed esiste – secondo me – la decenza. Evidentemente però il primo e la seconda non appartengono a certi personaggi che bazzicano la rete (e non solo), i quali non solo promuovono incauti e vergognosi accostamenti tra il Premier e i dittatori del Nord Africa, ma addirittura si spingono oltre, paventando per il nostro Presidente del Consiglio, liberalmente e coscientemente eletto in consultazioni democratiche, la stessa fine del leader del terrore, Osama Bin Laden. Fino al punto da taroccare una foto del Premier, nei termini che voi stessi potete vedere qua sopra.
Mi chiedo: dopo piazzale Loreto, possibile che esista in Italia ancora così tanta voglia di barbarie, processi sommari e linciaggi? Neanche se fossimo una dittatura, e il popolo fosse represso da chissà quale autoritarismo.
Certo ci sono delle disfunzioni nel nostro sistema democratico. Ed è inutile negarlo. Ma queste disfunzioni paradossalmente non appartengono tout court alla politica, che ha tutti i difetti di questo mondo, ma è comunque espressione della volontà democratica del paese. Le disfunzioni di cui parlo sono quelle riferite agli apparati dello Stato, agli organismi che non hanno legittimazione democratica e ai quali comunque la Costituzione attribuisce poteri pari a quelli dei rappresentati eletti democraticamente. Le disfunzioni sono riferite anche ai potentati economici palesi e occulti che rispondono del loro operato solo a loro stessi e non alla collettività. E forse, se proprio qualche colpa la politica ce l’ha, è una colpa di connivenza e compiacenza con questi apparati e organismi.
Perciò, non solo appare di cattivo… anzi cattivissimo gusto equiparare il Premier – che è comunque sempre legittimamente criticabile – a un terrorista che ha ucciso migliaia di persone, ma è ancor più di cattivo gusto fare in modo che questa equiparazione si spinga fino ad augurare, più o meno coscientemente, che egli faccia la stessa fine che ha fatto il terrorista.
Chiaramente davanti a questo scempio non siamo davanti all’esercizio di un qualsivoglia diritto di opinione, non si tratta nemmeno diritto di critica, e certamente non è diritto di satira. È solo vilipendio della nostra democrazia, nata sulle ceneri di una pesante dittatura, vera… quella sì!
D’altro canto, appare evidente che la foto anzidetta, così come le parole che spesso si leggono sul web, sottolineano che forse la nostra è una democrazia ancora immatura, fondata soprattutto sull’ignoranza del diritto e delle leggi. Soprattutto però della storia. Perché auspicare in qualsiasi modo la morte violenta di un Presidente del Consiglio ed equipararlo a un terrorista dichiara due fatti: chi si diletta in questi «giochi» non ha capito un fico secco di cosa significhi vivere in un paese democratico; soprattutto però non ha neanche lontanamente idea di cosa significhi vivere in una dittatura. Diversamente, gioirebbe ogni giorno del fatto che egli può esprimere liberamente il proprio pensiero, anche se a governare questo paese c’è un uomo a lui non gradito.
Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235
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