Bandiera americana
Gli Stati Uniti attaccano il Giappone, sostenendo che la situazione è più grave rispetto a quanto viene dichiarato dal governo. Per il Presidente della Commissione per la regolamentazione del nucleare Usa, Gregory Jaczko, la situazione del reattore 4 è molto pericolosa: non ci sarebbe più acqua nella piscina dove si trovano le barre di combustibile. Barre che sarebbero quasi completamente o completamente esposte all’atmosfera. Queste le parole di Jaczko: “Crediamo che non ci sia più acqua nella piscina del reattore 4 della centrale di Fukushima e che il sistema secondario di contenimento sia andato distrutto. Riteniamo quindi che i livelli di radiazione siano estremamente elevati, possibilmente con un impatto sulla capacità di adottare misure correttive”. Anche la piscina del reattore 3 potrebbe trovarsi presto nelle stesse condizioni. Dalle Hawaii arriva invece la conferma che per il momento le particelle radioattive non rappresentano un pericolo per i paesi del Pacifico. La Hawaii County Civil Defense Agency, la protezione civile dell’area, ha dichiarato che non sono stati rilevati aumenti della radioattività. Secondo gli esperti di energia nucleare dell’istituto Kurchatov di Mosca, nella centrale di Fukushima si può evitare la peggiore delle ipotesi, come ha dichiarato il vicedirettore Yaroslav Shtrombakh: ”Penso che che la fusione di tutti e cinque i noccioli sia il peggio che può accadere. Ma con tutta probabilità potrà essere evitato. Finora riteniamo che non ci sia una reazione a catena autoindotta. Finora il grosso del combustibile resta dentro l’impianto, il che significa che i processi attivi avvengono all’interno. Finché il combustibile resta all’interno c’è speranza di confinare l’incidente all’interno dell’impianto. Cinque aree di Fukushima sono perdute e i reattori cinque e sei si stanno riscaldando oltre a quelli uno, due e tre”. Yukio Edano, portavoce del governo giapponese, si è dichiarato sorpreso per le accuse lanciate da Gregory Jackzo ed ha spiegato la situazione: ”C’è stato un leggero ritardo nella trasmissione di informazioni alla parte statunitense sull’esistenza o meno di acqua nella vasca di raffreddamento delle barre di combustibile nucleare”. (Fonte: Repubblica.it)