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Uscite discografiche 2011: Around A - Four Is not a number Ep

Da Sonofmarketing @SonOfMarketing

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Anche se il quattro per gli Around A non è considerato un numero come un cinque, un sette o un ventidue, esso riveste un ruolo fondamentale per l'emergente band bolognese, che, dopo un demo di soli due pezzi, raddoppia il colpo e sforna un Ep composto per l'appunto di quattro canzoni, una per ogni componente: Matteo Fallica (voce e chitarra), Chiara Zacchi (basso e cori), Lorenzo Bagnoli alle tastiere e Flavio Persiani alla batteria. Dunque, i pezzi sono quattro; loro sono quattro, ma come recita il titolo del disco, Four is not a number. Eppure di numeri questa band ne avrebbe bisogno.

L'Ep, pubblicato da Skpmz Label, suona facile sin dal primo ascolto. Puro indie rock all'inglese, niente di più niente di meno. La struttura delle canzoni si costruisce su orecchiabili giri di chitarra, accompagnati da un basso sostenuto, tastiere onnipresenti e classiche raffiche di charleston/rullante, utilizzate da una miriade di gruppi del genere. Viene in soccorso la voce di Chiara che raddrizza le vaghe intonazioni di Matteo. Ascoltate Day by day, senza ombra di dubbio la più bella traccia dell'Ep; un promettente gioiello di voci intrecciate a chitarra e pianoforte, i cui accordi rafforzano lo spessore, spesso scadente, delle parti di tastiera scritte per gli altri tre pezzi. Tutt'altro discorso per Illusion of Joy. Parte molto bene, fra romantiche tastiere sognanti e giochi melodici, ma quando giunge al ritornello tutto diventa confuso, sconfina in un magma sonoro dissonante poco convincente, soprattutto a 1:10 quando, con irruenza, si fa largo un suono di tastiera che non si amalgama affatto con gli altri strumenti. Per fortuna l'assolo di chitarra risolleva il pezzo, dimostrando finalmente quella sicurezza che dovrebbe emergere più spesso e che invece risulta altalenante per tutta la durata del disco. Stesso discorso per le splendide note di Rhodes (?) che arricchiscono l'assolo e scongiurano ogni prevedibilità.

The last roll with you ha un'apertura davvero fantastica. Geniale il cambio d'atmosfera affidato a un organo vagamente glam rock, alla Bowie, che però, visto l'energico attacco iniziale, giunge troppo presto (neanche dopo un minuto) e la canzone svanisce senza neanche essercene accorti. Perché non prenderla con più calma, sfruttando al massimo il proprio potenziale?

Per concludere, gli Around A sono un gruppo la cui personalità, almeno per adesso, affiora solo a tratti. L'istintivo utilizzo di certi cliché indie rock e i numerosi riferimenti più o meno indiretti ai classici schemi di composizione, non trattengono a lungo l'ascoltatore (a meno che non sia un patito del genere). E' anche ovvio che quando un gruppo esordiente inizia a suonare, seguendo dei popolari punti di riferimento (in questo caso gli Smiths o i più recenti Arcade Fire), è più complesso nascondere le influenze e sperimentare quel tocco personale che fa la differenza. Il sound è ancora acerbo e la pronuncia potrebbe migliorare, così come il gusto di certi giri di tastiera. Quello che manca è una ricerca sui suoni, e in futuro il gruppo sarà senz'altro capace di farlo

Diamo tempo al tempo. In un mondo musicale così vasto è facile confondersi. La strada appena intrapresa è ancora lunga. Per adesso i ragazzi mancano solo di originalità, ma la voglia di esprimersi e di comunicare con un loro personale linguaggio c'è. Basta trovare la giusta grammatica.


Filippo Infante

 

Voto: 6/10

Tracklist:

1. The Last Roll With You
2. Day By Day
3. Illusion Of Joy
4. The Bridge


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