Terzo album per i Guillemots, “Walk the river”. A tre anni di distanza dal primo, “Red” (tanto criticato quanto osannato dai fan), la band di Birmingham cerca di fare il punto della situazione, sintetizzando lo stile dei due dischi precedenti (l’altro è “Through the window pane” del 2006) e aggiungendo al tutto sonorità più appetibili dal gusto decisamente pop. Le dodici tracce raccolte nell’album hanno un andamento cauto, rilassato. Solo qualche intoppo quando partono pezzi come “Slow train”, prevedibile e poco incisiva, o come la lunghissima “Sometimes i remember wrong”, (ben nove minuti!), una canzone dal ritornello accattivante che se fosse stata di tre minuti sarebbe diventata indubbiamente un ottimo singolo. Vale la pena di ascoltare le prime quattro tracce, soprattutto “Dancing in the devil’s shoes”, una vellutata melodia che tocca corde profonde ogni volta che la si ascolta. La band, capitanata dal musicista Fyfe Dangerfield, possiede una vena malinconica che piacerà molto a chi ama un certo tipo di romanticismo, quasi “liceale”; da primo bacio, se vogliamo. L’atmosfera ricca di sentimento di “Yesterday is dead”, ne è un esempio perfetto (forse anch’essa troppo lunga e per questo stancante). Stroncare questo disco, però, sarebbe riduttivo e alquanto indelicato, poiché, pur avendo qualche velleità espressiva di troppo, raggiunge delle vette di suggestione intimista davvero notevoli. Certamente alcune idee, se trattate con più attenzione, avrebbero ottenuto risultati migliori, ma si tratta di un album semplice, istintivo, in cui i sentimenti vengono trattati con cura e con delicata naturalezza. A un primo ascolto, forse, non piacerà affatto e l’impulso di bollarlo come meramente “commerciale” può prendere il sopravvento. In verità, l’assetto melodico di alcune canzoni (vedi anche il singolo “The Basket”), lo renderanno col tempo gradevole e, a tratti, qualitativamente interessante. Ci aspettavamo qualcosa di più da un disco dei Guillemots; sarebbe potuto diventare un piccolo gioiello del mainstream più di nicchia. Evidentemente, la loro voglia di ampliare nuovi orizzonti per raggiungere un pubblico vasto, stavolta ha fatto cilecca. Dovremo aspettare il quarto disco per essere più obiettivi e, magari, felicemente sorpresi.
Filippo Infante
Voto Filippo : 6/10
Voto Nico: 6,5/10
Voto (media): 6,25
Tracklist:
- Walk the River
- Vermillion
- I Don’t Feel Amazing Now
- Ice Room
- Tigers
- Inside
- I Must Be A Lover
- Slow Train
- Sometimes I Remember Wrong
- The Basket
- Dancing in the Devil’s Shoes
- Yesterday Is Dead