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Vado a fare le pizze a Bruxelles

Creato il 27 maggio 2010 da Paz83

Qualche giorno fa, sul treno, di ritorno dal Wordcamp di Milano mi è capitato di conoscere e scambiare due parole con alcuni ragazzi. L’età era all’incirca la mia. Inevitabilmente si è finiti a parlare di quello che succede oggi nel paese, di futuro, di possibilità e di lavoro. Già, lavoro. Così uno di loro racconta che presto partirà per Bruxelles, dove andrà a fare il pizzaiolo. All’inizio, ci dice, lo stipendio non sarà altissimo, e svela la cifra, a grandi linee, del suo futuro compenso che comunque posso assicurare è più alta della media delle buste paga percepite da un ragazzo con buona istruzione che qui in Italia svolge lavori anche più “qualificati”. Per quanto riguarda il cibo, perché bisogna pur nutrirsi, risolverà la questione mangiando direttamente nel locale dove andrà a lavorare, mentre per l’alloggio racconta che sarà inizialmente ospitato da un ragazzo marocchino e che poi si vedrà. Per una stanza o un monolocale servono alcune centinaia di Euro (sicuramente meno che in Italia, ma son sempre soldi) e al momento la cosa non è fattibile. Uno degli altri viaggiatori che discuteva con noi ha poi chiesto se fosse solo per lavoro estivo, ma la risposta che ha ricevuto è stata negativa. In Italia, ha detto, non si sa più dove girarsi, non va bene, e allora si prova altrove. E se comunque tutti abbiamo convenuto, doverosamente, che anche nel resto d’Europa non è che le cose vadano molto meglio è pur vero che forse qualche chance in più c’è il caso di trovarla. Che dire? Tanto coraggio hanno quelli che provano a cercare futuro altrove, e ugualmente tanto ne ha chi nonostante tutto decide di rimanere. Ad ogni modo vien da dire: altro che bamboccioni!


Archiviato in:Europa, il bel paese, italia, società Tagged: bamboccioni, disoccupazione, europa, Giovani, lavoro, wordcamp Milano 2010

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