Vale più la crisi economica o quella dell’Inter?

Vabbè, scusate. Ho avuto altro da fare e per due giorni non ho guardato i giornali con il consueto occhio di falco. Ma oggi, prendendo in mano il Corriere di ieri ho avuto l’ennesimo moto di stizza. Sei colonne sei all’Inter, due alla crisi economica che minaccia la stabilità dell’Europa, cioé la vita di tutti noi, e scusate se è poco, con un articolo iettatorio di Piero Ostellino che se la prende con gli stati sociali, i politici e (finalmente) con la stampa che forse in tutto questo giochino non è proprio disinteressata…

Mi sono detto, vabbé. Domenica l’Inter ha vinto lo scudetto, oggi (martedì) andrà un po’meglio: le solite due colonne sulla crisi, con Taino in testa (grazie, Danilo!) che annuncia le posizioni un po’indigeste della Merkel (segue a pagina 9) e il resto affidato al professor Angelo Panebianco che con il consueto bon ton smontava il pezzo di Ostellino del giorno precedente senza mai citarlo, sostenendo che non è vero che lo stato sociale europeo è alla fine perché “la storia non fa salti” (credo che la regina Maria Antonietta non sarebbe stata del parere, salendo alla ghigliottina) ma che certamente ci sarà un ridimensionamento del “partito della spesa”, a ben leggere fra le righe da lui identificato con la sinistra, che notoriamente in questo momento è al potere ovunque in Europa e in particolare in Italia sostiene quella spesa geniale che è il Federalismo fiscale….

Sei colonne taglio alto, etiam Dio, ai due alpini uccisi in Afghanistan (ma che cavolo ci stanno a fare ancora in Afghanistan? Siamo in guerra da quasi nove anni, qualcuno, se è capace mi spieghi perché: fra l’altro i Talebani stanno anche vincendo. Ci torniamo su uno di questi giorni).  

Ma il centro pagina, con mega foto a tre colonne e vignetta di Giannelli, manco a dirlo, a Mourinho e all’Inter, vi fossero mancati.

L’interesante articolo di Dario Di Vico su come l’Italia dovrebbe fare per conquistare i mercati emergenti con i suoi prodotti (ah già, perché uno degli effetti della crisi dell’euro è che stiamo ricomincaindo a esportare, ma questa è una notizia che non fa molta notizia, per cui ve lo segnalo io, sui giornali si fa un po’di fatica) è quanto meno segnalato in prima; taglio basso una colonna, titolino e rimando a pagina 10. Non si si sa mai che qualcuno possa accorgersene…