Prorogata fino al 22 Maggio, grazie a un grande successo di pubblico, la personale della fotografa inglese Vanessa Winship allestita alla Fondazione Stelline (Milano, Corso Magenta 61) e organizzata dalla Fundación Mapfre di Madrid.
![Vanessa Winship: il mare e le buste di plastica Vanessa Winship](http://m2.paperblog.com/i/272/2725461/vanessa-winship-il-mare-e-le-buste-di-plastic-L-jBkGQg.jpeg)
Foto scattata da Vincenzo di Rosa
Vanessa Winship è oggi uno dei nomi più acclamati della fotografia internazionale, prima donna a vincere il premio della Fondation Henri Cartier-Bresson, ha lavorato, sin dagli anni ’90, tra l’Albania e il Kosovo, la Georgia e la Turchia, fino ai suoi più recenti progetti in Spagna e negli USA. In esposizione è presente l’intero percorso di questo lungo viaggio, 100 scatti che riassumono le idee dei suoi 6 progetti: “Imagined States and Desires. A Balcan Journey (1999/2003); “Black Sea. Between Chronicle and Fiction” (2002/2010); “Georgia. Seeds Carried by the Wind” (2008); “Sweet Nothings: Schoolgirls of Eastern Anatolia” (2007); “She dances on Jackson. United States” (2011/2012); “Almería. Where gold was found” (2014).
![Vanessa Winship: il mare e le buste di plastica Vanessa Winship](http://m2.paperblog.com/i/272/2725461/vanessa-winship-il-mare-e-le-buste-di-plastic-L-o3kdX3.jpeg)
Foto scattata da Vincenzo di Rosa
Ciò che muove la Winship non è uno spirito cronachistico-documentaristico, ma la necessità di trovar poesia ai margini, ai confini. E allora c’è la macchina fotografica, grazie alla quale le bettole, i pollai, le case diroccate e i sentieri di montagna, dall’Albania alla Georgia, acquistano una nuova dimensione. E’ una fotografia politica e lirica che vive di fragilità ed emozioni non costruite, come gli occhi dei bambini e delle bambine dell’Anatolia ritratte in pose non studiate. Storie antiche e malinconiche che sembrano possedere una forza vitale che va oltre l’artificio e la rappresentazione, una forza che assomiglia a quella del mare.
“A volte, quando mi trovo in riva al mare, ascolto quello che potrebbe essere il suo respiro…e se, di tanto in tanto, mi dimentico la sua potenza, sembra quasi che voglia mordermi o sputare verso di me. Ma al mare non devono essere ascritte caratteristiche umane: il suo corpo e la sua anima sono privi di ogni politica e pregiudizio, Mi piace ricordare che si tratta di una forza di gran lunga più potente di me.”
(Vanessa Winship)
Orari: prorogata fino al 22 Marzo 2015, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00 (lunedì chiuso)
Prezzi: Intero 6 €, Ridotto 4,50 €
Info: +39 45462411
Tags:Fondazione Stelline,fotografia,Fundación Mapfre,mostra d'arte,Vanessa Winship