Oggi 28 novembre, si è tenuta presso la Prefettura di Varese una riunione cui sono stati invitati gli amministratori dei comuni facenti parte del bacino idrografico del Margorabbia e gli operatori delle centrali idroelettriche presenti sullo stesso bacino. Dalla relazione del Prefetto di Varese, Dott. Zanzi, sono emersi alcuni dati interessanti utili alla comprensione del sistema relativo al bacino del Margorabbia.
l fiume Margorabbia nei pressi di Germignaga (Foto © Alessandro Bordin – facebook.com)
- L’area di raccolta delle acque coperta dalla torbiera di Ghirla, dal lago di Ganna e dai bacini Ferrera e Valmartina è pari a circa 1/3 dell’estensione dell’intero bacino.
- Il lago di Ghirla, attualmente gestito dallo STER Regione Lombardia, ha al momento un deflusso naturale, non essendo attivata al momento la regolazione presente. Qualora la si rendesse operativa, si stima una possibile escursione massima del livello del lago da 0 a +160 cm, pari a un volume d’acqua di circa 500.000 metri cubi. La fuoriuscita massima dal lago di Ghirla è registrata in circa 26 metri cubi al secondo.
- I due impianti idroelettrici presenti sul territorio hanno sistemi di accumulo delle acque, non attivi però in questo periodo. Gli sbarramenti sono attivati in estate, per garantire portate d’acqua sufficienti al turbinamento.
- Enel Green Power sta effettuando uno studio propedeutico alla manutenzione dello sbarramento di Ponte Nativo (Cunardo). Tale studio verrà messo a disposizione di Regione Lombardia per valutare il possibile utilizzo del Lago di Ghirla quale bacino di laminazione, al fine di ridurre l’afflusso di acqua nel Margorabbia. Dovrà essere, però, considerato se tale intervento possa avere esiti significativi, stanti le portate in gioco.
Nel successivo dibattito il sindaco di Montegrino, Mario Prato, e il sindaco di Germignaga, Marco Fazio, hanno espresso preoccupazione per il repentino aumento del livello del Margorabbia, pari a più di un metro in poco più di un’ora, registrato attorno alle 16.30 del 5 novembre. A tale proposito, escluso un intervento umano, per le considerazioni sopra esposte, è stato domandato agli esperti presenti quali potessero essere le cause di tale innalzamento. Sono state suggerite due condizioni che potrebbero avere inciso significativamente:
- Nella giornata del 5 novembre scorso, si sono registrate precipitazioni medie sul territorio per 200 mm. Di questi, almeno 50 sono cadute nelle tre ore in esame, causando quella che ultimamente viene definita impropriamente “bomba d’acqua”;
- Viene valutato un possibile ruolo del torrente Rancina, il cui corso potrebbe essere stato in parte sbarrato dallo smottamento che ha portato al crollo della sede stradale nel territorio di Bedero Valcuvia. A seguito di tale sbarramento potrebbe essersi generato un invaso temporaneo, il cui riversamento successivo nel Margorabbia avrebbe causato un’onda di piena.
(Fonte: profilo Facebook del sindaco di Germignaga, Marco Fazio)