Un prologo movimentato ha contraddistinto il settimo concerto della stagione in abbonamento della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart des SWR, che doveva interamente essere dedicato alla musica russa. Il pianista Boris Berezovsky, che avrebbe dovuto suonare il Secondo Concerto di Tschaikowsky sotto la direzione di Vassily Sinaisky, ha dato forfait a pochi minuti dall’ inizio della prova generale, a causa di un improvviso problema di salute. Non c’ era la possibilità concreta di poter convocare un altro solista, a poche ore dall’ inizio del concerto alla Liederhalle, e si è dovuto obbligatoriamente cambiare il programma, sostituendo il Concerto tschaikowskiano con la Sinfonia N° 2 di Beethoven, che l’ orchestra aveva eseguito alla fine di gennaio.
La RSO des SWR ha reagito a questo imprevisto con tutte le risorse di una professionalità e di una qualità tecnica che ne fanno uno dei migliori complessi strumentali tedeschi. Ne è venuta fuori un’ interpretazione riuscitissima, leggera e sfumata nelle tinte, mossa e vivace nella condotta generale dei tempi, che Vassily Sinaisky ha guidato con una notevole coerenza interpretativa. Il settantenne direttore moscovita, formatosi con Kirill Kondrashin, è uno dei migliori talenti espressi dalla scuola direttoriale russa negli ultimi decenni. Presentatosi al mondo musicale internazione con la vittoria nell’ edizione 1973 dell’ Herbert-von-Karajan Dirigentenwettbewerb a Berlino, si è costruito una solida reputazione grazie alle sue interpretazioni del repertorio russo e al suo lavoro come direttore musicale del Teatro Bolshoi. In una situazione di emergenza come questa, Sinaisky ha dimostrato tutta la consistenza di un’ abilità tecnica che gli ha permesso di ottenere un’ esecuzione di ottimo livello, praticamente senza aver mai provato la Sinfonia beethoveniana.
La seconda parte del programma era comunque già in partenza quella più interessante, per la proposta di una partitura non frequentemente eseguita come la Sinfonia N° 12 in re minore op. 112 di Schostakovic. I lavori del compositore di Leningrado sono regolarmente presenti da anni nelle stagioni concertistiche della RSO des SWR, che negli ultimi anni ha anche registrato cinque delle Sinfonie sotto la direzione di Andrey Boreyko, come progetto di una futura incisione integrale. La Sinfonia “Anno 1917″, scritta su una traccia programmatica dedicata a episodi della vita di Lenin, è stata spesso criticata nel mondo occidentale per il contenuto ideologico apertamente celebrativo e tuttora risulta tra i lavori meno eseguiti del compositore. Scritta attorno al 1960, non arriva probabilmente ai livelli di ispirazione e coerenza strutturale della immediatamente precedente Undicesima Sinfonia in sol minore “Anno 1905″. La Sinfonia N° 12 è divisa in quattro movimenti che si susseguono senza soluzione di continuità, quasi come una sorta di vasto poema sinfonico, impressione confermata dalla presenza di due temi che si ripetono in maniera ciclica durante tutta la partitura. Come tutti i lavori sinfonici di Schostakovich, anche questa è una partitura in cui il compositore dimostra tutta la sua straordinaria sapienza tecnica e abilità nella strumentazione. L’ esecuzione è stata di livello davvero notevole. Vassily Sinaisky ha dimostrato una perfetta affinità stilistica e corerenza di lettura, in un’ interpretazione ricca di fervore e slancio, con tinte strumentali varie e ricercate. Splendida la prestazione dell’ orchestra, che ha dimostrato una volta di più l’ eccellenza del suo livello esecutivo. Una serata assai apprezzata dal pubblico della Liederhalle che, dopo il disappunto iniziale per il forfait del pianista, ha applaudito a lungo l’ orchestra e il direttore, festeggiatissimo anche da tutti gli strumentisti.