Lo so, il fatto risale a qualche tempo fa, ma vale la pena di parlarne, perché non credo siano in molti a sapere. Cosa? Partiamo dal fattaccio. Nel novembre 2008, il vescovo lefebvriano padre Richard Williamson, rilascia alla tv svedese questa dichiarazione: “Io credo che le prove storiche siano fortemente in contrasto con l'idea che sei milioni di ebrei siano stati uccisi nelle camere a gas, a séguito di un'indicazione di Adolf Hitler. Io credo che non siano esistite le camere a gas”.
Ora veniamo ai precedenti. Nel 1976 Paolo VI sospende “a divinis” Marcel Lefebvre per non aver accettato il concilio Vaticano II. Nel 1988, non contento, Lefebvre pensa bene di nominare 4 vescovi di sua iniziativa e incorre così nella scomunica. Fra i vescovi c’è anche l’antsemita Williamson.
Qualche altra dichiarazione di Williamson in passato? Ecco qua: In un'intervista rilasciata al Catholic Herald ha affermato di non essere antisemita ma di non gradire “i nemici di Nostro Signore Gesù Cristo” e che “se gli ebrei sono nemici di Nostro Signore Gesù Cristo – naturalmente non tutti gli ebrei, ma quelli che lo sono – allora non mi piacciono”. Williamson sostiene inoltre l’autenticità dei protocolli dei savi di Sion, noto falso storico molto diffuso nei circoli neonazisti.
Ma vediamolo all’opera:
Ora , a mio avviso, il punto qual’è? Dovremmo stupirci del fatto che esistano razzisti in seno alla chiesa? No. Esistono ovunque e dunque ce ne saranno anche li. Il problema invece è: perché Il 21 gennaio 2009 (quindi parecchio tempo dopo le varie dichiarazioni di Williamson) Papa Benedetto XVI, ha revocato la scomunica ai 4 Vescovi lefebvriani, Williamson compreso? La scomunica di Milingo ad esempio permane (tecnicamente si tratta di "dimissione dallo stato clericale"). Non è più grave essere razzisti che sposati? Sono considerazioni da ateo, ma dovrebbero far riflettere.
Esiste poi un altro illustre (è proprio il caso di usare questo aggettivo) “ammonito” nella storia recente della chiesa cattolica: Hans Kung, il teologo svizzero che da molto tempo critica le scelte del Vaticano negli ultimi 30 anni, e che denuncia nella persona di Woytjla prima e di Benedetto XVI poi, il tradimento dei valori di rinnovamento dello spirito del concilio Vaticano II.
Secondo Kung il pontificato di Giovanni paolo II sarebbe stato un ritorno al papalismo medievale. Ecco come in articolo del 2006 Kung critica apertamente l’operato di Woytjla: (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Documento/2005/03_Marzo/26/index_kung.shtml). Hans Kung venne già diffidato nel 1979 dall'insegnare teologia cattolica dalla Congregazione per la dottrina della fede. La diffida non fu mai revocata.
Si può essere d’accordo o meno, eppure posso dirvi che ho avuto modo di leggere almeno un’opera di Kung: “Cristianesimo”. È molto lunga ed altrettanto esaustiva e mirabilmente scritta. È l’opera di un cattolico autentico che crede nella vera chiesa, o meglio “nella chiesa”, intesa (immagino io) come εκκλησια, ovvero "ecclesia", cioè assemblea, convocazione: un gruppo di cristiani che si riuniscono in una comunità. Evidentemente Kung non può credere in un'accolita di "corvi".
Anche in questo caso si fanno figli e figliastri: la revoca della scomunica e arrivata per il nazista Williamson e la revoca di una semplice "missio canonica" (chiamiamolo un "cartellino giallo"), non è arrivata per Hans Kung.
In tutto questo va rilevata anche la presa di posizione forte e chiara del cardinal Camillo Ruini: "chi nega la Shoah non può essere un vescovo cattolico". ma non basta. Ormai la frittata è fatta: è dal 2009 che è bell'è fatta e Ratzinger si dovette beccare anche i rimbrotti della Merkel.La chiesa cattolica cominciasse a fare pulizia a partire da questo: via gli affaristi, CL, Opus Dei, e tutti gli altri attaccati allo "sterco del demonio". Via i clericonazisti. E poi? Senza denaro sarà difficile portare avanti le campagne di evangelizzazione? Forse no. Leggendo Kung quasi mi veniva voglia di convertirmi! Sarà per quello che la chiesa gli ha revocato la missio canonica (l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica).
Un libro di Hans Kung vale più di 100 pamphlet del tipo: "tutto quello che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere", e vale molto, ma molto di più di pseudodocumentari alla Zeitgeist (immondizia new age). Per i miei personalissimi gusti, vale anche più di alcuni dei libri di Ratzinger (altro eminentissimo teologo) che ho avuto modo di leggere.
Kung è un teologo di razza e dice la sua, sia sui misfatti, sia sugli aspetti positivi della storia del cristianesimo, che, volente o nolente, riguarda ogni occidentale perché nel bene e nel male fa parte della nostra cultura e va conosciuta fuori dai dogmatismi.
ma è possibile (e lo ripeto di nuovo: http://caffescorretto.blogspot.it/2012/05/il-corvo.html) che ci siamo rimasti solo noi atei a fare i "buoni cristiani"?