Il mio incontro col topinambur è stato relativamente recente, e risale all'autunno/inverno scorso, quando ne leggevo su Cucina in Simpatia, di quanto fosse buono, versatile e pieno di proprietà benefiche. Quando poi mi hanno detto che ha un sapore che ricorda vagamente quello del carciofo, ovviamente DOVEVO assaggiare il topinambur, ed è stato amore al primo morso.Questa vellutata è una ricetta del cugino chef, che lui preparò per la cena di Vigilia come antipasto caldo: la vellutata serviva a fare uno specchio sul fondo del piatto, su cui adagiò le capesante impacchettate nella pancetta e il porro croccante... fu una portata deliziosa, ed io ho voluto rifare almeno la vellutata, aggiungendoci qualcosa di mio tanto per renderla un po' più sfiziosa: le noci tritate e l'emmenthal a scaglie.
- 500 g di topinambur
- 200 g di patata
- 1 cipolla rossa media
- 2 cucchiai di olio evo
- brodo vegetale o acqua + brodo granulare vegetale
- 15 cl di latte
- vino bianco, sale, noci, emmenthal
Sbucciare il topinambur e le patate e farli a tocchetti. Affettare sottilmente la cipolla e metterla a rosolare in una pentola (inutile dirlo: meglio se di coccio) con l'olio evo. Aggiungere il topinambur e la patata, far rosolare un po' anche loro e sfumare col vino bianco.Coprire a filo col brodo vegetale caldo o, in mancanza, con l'acqua calda aggiungendo un misurino di brodo granulare, eventualmente salare... occhio che il brodo potrebbe essere sufficiente, infatti io il sale non l'ho messo. Portare a ebollizione, abbassare la fiamma e lasciar cuocere col coperchio leggermente sollevato.Quando la patata e il topinambur sono teneri abbastanza da poterli infilzare con una forchetta, frullare bene il tutto con un frullatore a immersione, aggiungere il latte e rimettere sulla fiamma per far addensare.
Impiattare e servire con le noci tritate grossolanamente e l'emmenthal a scaglie che, col calore della vellutata, fonderà leggermente e creerà uno strato "formaggioso" in superficie.
Semplicemente squisita!