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velocità di crociera

Da Gynepraio @valeria_fiore

Sapevo che il processo di invecchiamento imborghesimento dei miei genitori avrebbe raggiunto sempre nuove e raccapriccianti vette. Si sono comprati il navigatore satellitare. Addirittura un Blackberry tablet, negli ultimi giorni. Prendono gli Omega3.

All’appello mancava solo lo sdoganamento finale, l’esperienza massima, sì, proprio lei: la crociera ai Caraibi. Una settimana. Partono sabato da Fort Lauderdale. Solito giro. Tanti sorrisi, personale di servizio col grembiulino bianco, specchi ovunque, passerelle rosse.

Quando me l’hanno comunicato, ho fatto uno sforzo immaginativo fortissimo cercando di figurarmeli a bordo. Niente, non mi riesce di pensare a due persone meno idonee. E in effetti, lo riconoscono anche loro.

errori di digitazione  imputabili all'ansia da partenza

errori di digitazione imputabili all’ansia pre-partenza

Mi sono ricordata che avevo messo da parte una citazione tratta da “Una cosa divertente che non farò mai più”, del solito Foster Wallace, reportage di una crociera ai Caraibi effettuata dallo scrittore, imperdibile perché altamente istruttivo oltre che esilarante (qui un assaggio). Questa citazione non me l’ero appuntata per farci un post, ma per leggerla ogni tanto come un mantra. Per ricordarmi:
-da dove vengono l’ossessione per l’ordine e la pulizia
-il labile confine tra caretaker e maniaco
-allarmarmi se mi dicono “sei un’ottima padrona di casa”
-che tipo di moglie non voglio essere
-che brava madre è la mia (anche se sta inspiegabilmente andando in crociera)
-mai fare una crociera.

Ma ora che ci penso, è il contrappunto a questo post di lunedì, in cui si parlava dell’importanza dei gesti gratuiti di amore verso il prossimo. GRATUITI, APPUNTO.

“L’invisibile, maniacale, donna delle pulizie fornisce l’esempio più chiaro di quanto sia raccapricciante tutto questo. Perché, a pensarci bene, non è esattamente come avere una mamma (…): una mamma ti pulisce la camera perché ti vuole bene -sei tu il centro, sei tu in qualche modo il vero fine delle pulizie. Sulla Nadir, invece, una volta esaurito il senso di novità e di comodità, comincio a scoprire che tutta questa cura fenomenale non ha niente a che fare con me. Ed è stato particolarmente traumatico rendermi conto che Petra pulisce la cabina 1009 in modo così straordinario semplicemente perché ha l’ordine di fare così. (…) Infatti mi avrebbe pulito la cabina in modo altrettanto straordinario anche se io fossi stato un coglione. (…) Voglio dire, se il viziare, se la gentilezza radicale non sono motivate da un affetto forte e quindi né ti danno la certezza né ti aiutano a rassicurarti che insomma non sei un coglione, quale profondo e significativo valore vuole avere tutta questa condiscendenza e pulizia? (…) La sensazione non è molto diversa da quando siete ospiti a casa di qualcuno che fa cose come intrufolarsi la mattina per rifarvi il letto mentre siete sotto la doccia, vi piega i panni sporchi o li mette in lavatrice senza chiedervelo prima, vi svuota il posacenere dopo ogni sigaretta che fumate, eccetera. Per un po’, una padrona di casa del genere vi sembra fantastica e vi sentite curati, apprezzati, rassicurati e degni. Ma dopo un po’ cominciate a intuire che la padrona di casa non si comporta così per affetto o riguardo verso di voi, ma più semplicemente obbedisce agli imperativi di qualche sua nevrosi personale che ha a che fare con la pulizia domestica e con l’ordine…e questo significa, visto che obiettivo e oggetto finale della pulizia non siete voi quanto la pulizia e l’ordine in sé, che la vostra partenza sarà per lei un sollievo.”


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