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"Vengo per ucciderti". La vecchia storia di Caino e Abele ai giorni nostri, nel casertano dei Casalesi.
Creato il 01 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleProtagonisti: due fratelli. Motivazioni: soldi e il volersi ricostruire una vita lontano dalla “famiglia”. Azione: tentato omicidio. Danni collaterali: ferimento del figlio del fratello onesto. Risultato: arrestato il fratello presunto “casalese”.
Questa in poche righe la strana vicenda che oggi ha portato in carcere Maurizio Basco, 37 anni originario di San Cipriano D’Aversa, secondo gli inquirenti legato al clan dei casalesi. La disputa col fratello era basata sulla “colpa” dello stesso di non voler seguire gli “affari di famiglia”.
Basco aveva chiamato il fratello cercando di convincerlo ma dopo il suo rifiuto lo ha avvertito che sarebbe andato a Rimini, dove lo stesso risiede e lavora come impresario edile, per ammazzarlo.
Il 5 dicembre, questo pseudo Caino dei giorni nostri, si era appostato davanti all’abitazione riminese del fratello e aveva aspettato che il fratello uscisse con tutti i parenti per investirli. Con la sua Brava aveva accelerato puntando contro il gruppo di parenti che erano riuscito ad evitare l'investimento riparandosi dietro un bidone dell'immondizia. I suoi bersagli erano il fratello, la moglie, il figlio di 11 anni e il suocero.
Non riuscendo a colpire il fratello, Basco aveva quindi ingranato la marcia indietro e con l'auto aveva ripreso mira la investendo il bimbo ( ha riportato ferite lievi guaribili in pochi giorni). La famiglia riminese si era salvata dalla rabbia di Basco solo grazie all'intervento del suocero che, armato di un bastone raccolto nella spazzatura, aveva colpito, spaccandolo, il finestrino del lato guida della autovettura.
Alla fine il 37enne aveva desistito, scappando. Dopo l’insano gesto Maurizio Basco, che risiede a Reggio Emilia, era tornato a San Cipriano D’Aversa per l’ultimo giorno dell’anno, ma invece del veglione ha trovato le manette della polizia che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Rimini il 30 Dicembre.
L’accusa è di tentato omicidio e il nuovo anno è iniziato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, una località sicuramente non esotica.
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