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Venosa/ Il dopo le dimissioni del Sindaco. Intervista all’Avvocato Donato Bellasalma

Creato il 19 agosto 2013 da Antonio Conte

Alla mia richiesta l’Avvocato Donato Bellasalma, già Amministratore e Sindaco di Venosa, non nasconde una certa sorpresa, eppure è stato proprio lui ad attirare di recente la mia attenzione su uno dei maggiori social network. Da settimane infatti stava postato diverse fotografie personali che lo ritraevano accanto ai maggiori punti di interesse turistico di Venosa.

La congiuntura con lui è stata determinata dal lancio di questo Magazine online “Le Orme dei Dinosauri” che si sta imponendo sempre più alla mia necessità professionale di raccogliere in queste sue colonne alcune recenti ed importanti interviste che caratterizzano questi mesi.

La richiesta di affidare inizialmente i suoi pensieri ad una chat lo interessa subito, me ne accorgo dall’urgenza con cui risponde alle mie prime domande, e mi confermano che non ho sbagliato a proporgliene e dopo un poco arriva anche un collegamento telefonico.

L'Avv. Donato Bellsalma, Già Sindaco del Comune di Venosa

L’Avv. Donato Bellsalma, Già Sindaco del Comune di Venosa

La vicinanza che offre oggi la rete è formidabile, nel 2000 lui era il Sindaco e lo intervistavo spesso per i tipi de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Che formidabili strumenti disponiamo oggi, quasi mi viene da pensare che se all’epoca ci fosse stato l’iPad e l’edizione digitale della “Gazzetta” così come accade oggi, probabilmente con l’Avv. Donato Bellasalma avremmo potuto continuare – senza sosta – queste nostre interviste.

Nelle prime l’Avv. Bellasalma conferma il suo impegno politico nel Partito Democratico di Venosa, e ricorda che ha un’esperienza da amministratore comunale nell’incarico di Sindaco tra il 1995 ed il 1999e  come consigliere comunale dal 2004 al 2007 ed poi  V. Sindaco (delega all’urbanistica)  dal 2007 al 2009  nella Giunta Castelgrande.

Ma ecco il primo affondo: “Avvocato ma cosa sta succedendo a Venosa?” ed incollo un post dell’Agenzia giornalistica ANSA per spiegare meglio il mio stato d’animo ed inquadrare la sua risposta. 

E’ un momento di grande confusione politica a Venosa. Il fallimento della lista civica ‘Progetto Città’ ha dimostrato che i partiti hanno un ruolo insostituibile nella comunità, sia di controllo che di proposta. Venosa in questi ultimi quattro anni ha subito un arretramento politico, sociale culturale. La Giunta Tamburriello non è stata in grado per le evidenti diatribe interne di interpretare i bisogni e le istanze della comunità. Quasi dieci mesi di commissariamento saranno difficili. Chiederemo alla Dottoressa Rosa Correale di eliminare gli sprechi, di togliere la zavorra burocratica che ha frenato l’azione amministrativa e di avere un occhio particolare per il sociale, vista l’emergenza che anche a Venosa c’è in questo settore. Il PD darà pieno appoggio a queste tematiche.

Avv. Bellasalma lei dice che Venosa è arretrata in questi 4 anni, non le pare che stia parlando da un punto di vista altero all’Amministrazione Comunale?  Da che mondo è mondo comunque ogni opposizione direbbe che l’Amministrazione comunale è arretrata, non potrebbe mica darle ragione nel ruolo di oppositore: è nel gioco delle parti, non crede? Può dunque esporre almeno un caso, un evento che secondo lei è stato, mal gestito? Oppure vi è un progetto non realizzato o non completato e che invece avrebbe dovuto e che rappresenta un particolare valore turistico o di servizio per i cittadini di Venosa?

L’arretramento sta nel fatto che la Giunta uscente non è riuscita a portare a termine i lavori pubblici programmati dalla precedente Amministrazione: per esempio possiamo citare i lavori di costruzione del parcheggio di Via Luigi Vista, alle spalle del Castello di “Pirro del Balzo”.  Non è stato inaugurato pur essendo terminati i lavori. Il motivo sta nel fatto che l’impresa è in credito di due stati di avanzamento. Ma possiamo citare anche lo stato in cui versa la pubblica illuminazione che è notevolmente peggiorata. Non solo, ma Piazza Castello è quasi al buio pur pagando con il nuovo appalto circa 33 mila euro al mese e Piazza Orazio è diventata ‘una gruviera’ per la quantità di buche nel pavimento stradale. Anche per il settore sociale non è stato fatto molto, tuttavia la Giunta Comunale precedente  ha voluto conservare otto assessori e ben nove aree con i relativi costi per la cassa comunale, e parliamo di notevoli somme di denaro pubblico, somem che avrebebro potuto essere riversate nel sociale.

Alcuni giorni un turista che dice di conoscere Venosa sosteneva con post sulla mia bacheca Facebook, che l’accoglienza turistica non era sofficemente organizzata e che i monumenti non erano resi fruibili totalmente, indiche che non vi fossero sufficienti politiche locali e nazionali a sostegno di una tale risorsa di cui Venosa potrebbe ben farne vanto. 

Pertanto le chiedo che cosa si è fatto di importante per il settore del Turismo almeno negli ultimi 4 anni. Mi risulta anche che quest’anno ricada la ricorrenza del 400 anni di Gesualdo da Venosa. Come ha affrontato Venosa questa importante occasione? Quali le programmazioni in corso per valorizzare la Città ed inserirla nei circuiti nazionali ed internazionali? Infine con la recente inaugurazione della tratta di ferrovia tra la Stazione Centrale di Bari e l’Aeroporto di Palese si è pensato di creare un collegamento tra Venosa e Bari che sia più veloce sia stradale che con trasporto pubblico su gomma?

Il turismo culturale è una delle risorse della nostra città. Dopo il boom degli anni ’80-’90, nei quali la ricerca, la valorizzazione dei nostri giacimenti culturali è andata in crescendo, vi è stata una fase stagnante che ha portato ad un calo di visitatori ed a qualche problema di fruizione. Venosa rimane comunque un museo all’aperto, offre l’occasione di conoscere una Città d’Arte. Vi è un problema di manutenzione e fruizione del patrimonio storico-culturale-monumentale, ma vi sono anche altre istituzioni preposte che devono fare la loro parte. Quello dei collegamenti infrastrutturali è un problema atavico che ci portiamo dietro da tempo. Occorrono sinergie ed investimenti, purtroppo la congiuntura attuale non lascia ben sperare ed il nostro rimarrà ancora un turismo di nicchia. Per quanto riguarda le Celebrazioni del quarto centenario di Gesualdo vi è un comitato per le celebrazioni di emanazione regionale che sta programmando proprio in questi giorni le iniziative. Vi è infatti un comitato composto da rappresentanti della Regione, del Comune ed Enti vari ed un comitato scientifico, che il primo agosto, si è riunito nella sala consiliare di Venosa con l’impegno di determinare le iniziative gesualdiane, mi risulta fossero presenti il Consigliere Regionale Franco Mollica ed altri esponenti regionali. Si è vista, infine la partecipazione di tutte le associazioni locali: Corale “Gesualdo da Venosa, Avis, Proloco, ecc. Ma è evidente che occorre una dotazione economica consistente. La Regione ha già iscritto una posta nel bilancio regionale di circa 250 mila euro.

Venosa/ I 400 della morte di Gesualdo. Scheda biografica

Non c’è invenzione né forzatura nella complessa ma intensa esistenza di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, che condivide i natali con Orazio, il poeta latino del “carpe diem”. A testimoniare che il madrigalista tardo rinascimentale nasce (marzo 1566) in uno dei “Borghi più belli d’Italia” tra quelli lucani – insieme ad Acerenza, Castelmezzano, Guardia Perticara e Pietrapertosa – sono alcune lettere custodite presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Altre epistole conservate e consultabili sempre nel capoluogo lombardo rivelano che il compositore lucano è figlio di Fabrizio II e Geronima Borromeo, sorella di San Carlo Borromeo.

Carlo Gesualdo ha solo 19 anni quando compone il suo primo mottetto: “Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra”, quasi a voler annunciare il suo futuro ed eccezionale successo.

La fama dell’artista rinascimentale si fonda sulla sua raffinatissima musica fatta di madrigali e componimenti di ispirazione sacra, la cui espressione consiste in cromatismi, modulazione e armonizzazioni ardite, che conferiscono alle tonalità squilibri armonici e originali dalle altezze estreme. La produzione di Carlo Gesualdo può essere suddivisa in Musica Sacra, in cui rientrano i Responsori e le Sacrae Cantiones, e in Musica Laica, che comprende i sei libri di Madrigali.

Ma non c’è solo la musica dietro la notorietà del compositore, il cui nome è legato anche all’assassinio compiuto a danno della prima moglie, Maria d’Avalos, madre del figlio Emanuele, e dell’amante Fabrizio Carafa. Un evento, questo, che contribuisce a tessere la personalità tragica e controversa di Gesualdo, una costante nei suoi componimenti. Nel duplice omicidio risiede la ragione della sua fuga a Napoli da cui successivamente raggiunge Gesualdo, in provincia di Avellino, dove rimane per circa tre anni finché non si trasferisce a Ferrara. Qui, per riscattarsi dagli errori e dalle angosce del passato, sposa Eleonora d’Este, cugina del duca Alfonso II, la quale lo rende padre di Alfonsino.

Il principe musicista decide, poi, di fare ritorno a Gesualdo, nel suo castello, trasformato in uno dei più importanti centri musicali del tempo e frequentato da appassionati e letterati. E proprio a Gesualdo muore l’8 settembre 1613 a soli 47 anni, lasciando la sua eredità musicale al mondo intero.


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