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Vento nuovo in poppa

Creato il 18 luglio 2011 da Simone D'Angelo @SimonDangel

18 07 2011

Torna a crescere la produzione di imbarcazioni di lusso della nautica italiana

Vento nuovo in poppa

Navetta 33 Crescendo, maxi yacht del Gruppo Ferretti

Il settore della nautica, fiore all’occhiello della nostra economia, sembra intravedere uno spiraglio di luce. Infatti negli ultimi 2 anni il portafoglio ordini è sceso addirittura del 50% e a soffrire è stato soprattutto il comparto del diporto. Pertanto, oltre alla crisi di Fincantieri, azienda storica italiana che impiega migliaia di lavoratori in ben 8 cantieri, vi sono altre realtà che in questi anni hanno faticato, e non poco, per rimanere a galla.

La fine del 2009 si è chiusa con un calo del portafoglio ordini di circa il 31% e ancora peggio è andata a fine 2010 quanto la crisi si è aggravata spingendosi sino a far perdere un’altro 20% di commesse alla nautica italiana. E dire che la crescita era stata continua per un decennio raggiungendo il picco di fatturato nel 2010.

Per fortuna la nautica italiana ha saputo adeguarsi alle varie congiunture ed è rimasta leader di mercato in un settore che fornisce un contributo notevole alla ricchezza nazionale, circa 3,95 miliardi di euro.

 Segnali positivi vengono lanciati da Ucina in tema di esportazioni. La ripresa più marcata si registra sui maxi yacht, la produzione maggiore in Italia. In risalita anche la domanda di imbarcazioni sotto i 10 metri. A soffrire ancora sono, invece, le imbarcazioni di media lunghezza.

Secondo gli esperti uno dei problemi principali è la mancata espansione nei mercati emergenti, come Russia, Cina e Brasile. Mercati che tra non molto avranno esigenza di prodotti di lusso, tra cui anche imbarcazioni di livello medio – alto, e che potrebbero apprezzare i prodotti italiani. Per questo molte aziende si sono adoperate e tra non molto apriranno delle proprie filiali per la vendita diretta in questi Paesi. Quello cinese è soprattutto un mercato con grandi potenzialità visto sia il numero dei potenziali fruitori sia la disponibilità economica. Inoltre la Cina ha 15 mila metri di coste, lo stesso numero di quelle americane, e un numero enorme di laghi e fiumi navigabili.


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