Finalmente dopo tanta attesa vi racconto cosa ha significato per me partecipare a questa 2 giorni tra le risaie.
Già dopo il Salone del gusto di Torino di ottobre mi ero resa conto di quanto possono essere arricchenti esperienze full immersion come queste, di sicuro la VRE non ha fatto altro che confermarlo!
Iniziamo per gradi perché le cose da raccontare sono tante e non voglio dimenticarne nemmeno una, dunque mettetevi comodi che inizio!
Sono stati due giorni di “coccole di cultura” come ho pensato di definirle io, iniziati con un incontro alla stazione di tutti i partecipanti, già si percepiva che il clima sarebbe stato amichevole e divertente
Tutti insieme siamo saliti a bordo del nostro autobus alla volta del mercato della ridente cittadina che ci ospitava, non so ci sia modo di descrivervi le facce degli ambulanti e degli abitanti, increduli nel vedere un’orda di giornalisti del settore, addetti ai lavori e 11 foodblogger per lo più armati di macchina fotografica, i-pad, iphone e chi più ne ha più ne metta, tutte ma proprio tutte con una busta nera in mano contenente 10€. Questo era il nostro budget per cucinare una ricetta a base di riso, insolita, originale per far vedere che riso non equivale solo a risotto ma che si può declinare in mille ricette gustose e saporite!
Bene! spesa fatta, via di corsa a Casa Verdi, dove ci attendeva una cucina professionale, dove, dopo una piccola e piacevolissima introduzione sulla coltivazione del riso, da parte del “”Maschio Alfa Michele”” dell’azienda Risi & co altresì conosciuta da tutti come Gli aironi, tutte noi blogger chiamate a raduno abbiamo indossato il grembiule, ci siamo rimboccate le maniche e ci siamo messe al lavoro: avevamo un’ora e mezza di tempo per realizzare la ricetta che avevamo pensato, una più bella (ma anche e soprattutto buona!) dell’altra!!
Vi starete domandando quali erano queste meravigliose ricette, immagino! bene guardatevi qualche scatto qui, tutti realizzati da una bravissima fotografa!
Quando Maurizio mi ha chiamata chiedendomi una ricetta che avesse protagonista il riso ma differente da quella che avevamo preparato per il concorso mi sono messa a pensare e non mi veniva in mente niente, poi, come mi capita molto spesso, quando mi sembrava di non pensarci più, BOOM MI SI è ACCESA UNA LAMPADINA! Ho pensato che potevo usare ancora il riso Venere, che tanto successo aveva riscosso nel plumcake, ma stavolta in una ricetta salata, una tempura (o si dice un tempura?? boh, a me “una” piace di più!) con farina di riso venere.
La ricetta è quella che avevo usato per la frittura di fiori di qualche primavera fa, non è la mia, è presa da quel genio e sregolatezza di Simone Rugiati, è la mia ricetta perfetta per la tempura, o solo sostituito la farina di riso con la farina di riso venere (questa volta era già pronta e non me la sono dovuta macinare!!)
Il risultato? diciamo che posso darvi un indizio: il fatto che io abbia preparato il mio piatto per la presentazione e che per le due ore successive o quasi io abbia fritto, vi sembra un indizio sufficiente per capire quanto fosse buona?? ci mancava che friggessi le scarpe dei partecipanti, io preparavo e in un baleno si svuotava la bastardella con il fritto!! Ho fritto tutti i miei ingredienti e tutti gli “avanzi” (si fa per dire, ovviamente, perché si trattava di pesce e verdure freschissimi, non utilizzati dalle altre blogger e che era un vero peccato non mangiare!) e non si è avanzato nulla!!
La Texture (questa parola che va tanto di moda di questi tempi rende davvero bene l’idea, ma se dobbiamo dirlo in italiano diremmo la consistenza) di questa farina è davvero unica, la macinatura non è fine come quella della farina di riso bianco, no è piuttosto disomogenea tanto da lasciare una croccantezza ancora maggiore che ne fa il punto di forza in un piatto come la tempura.
Abbiamo detto tempura ma non ho detto di cosa! Verdure di stagione (asparagi, carciofi, zucchine con i loro fiori, carote, cipollotti freschi), mele, gamberetti e alici.
Tutte ma proprio tute queste “cose buone” fritte nella tempura di riso venere sono risultate meravigliose, ma facendo un sondaggio quello che ha più stupito le papille gustative degli assaggiatori sono state le mele, forse perché inaspettate, forse perché alternavano la croccantezza della pastella alla croccantezza della mela che all’interno rimaneva però sugosa..
La ricetta di una semplicità imbarazzante ve la riporto ricordandovi che un buon fritto va fatto e mangiato immediatamente!!
Tempura nera di verdure, frutta e pesce
Ingredienti
2 cucchiai di farina 00
2 cucchiai di farina di riso Venere Gli Aironi
2 cucchiai di semola di grano duro
acqua frizzante freddissima
3 cubetti di ghiaccio
olio di semi di arachide per friggere
verdure di stagione, pesce e frutta (vedi sopra)
Preparazione
In una ciotola miscelate le tre farine e aggiungete acqua fino a che non diventa una pastella simile alla consistenza dello yogurt (non quello compatto, ovviamente :P) sciogliete bene i grumi mescolando energicamente e quando è pronta aggiungete i cubetti di ghiaccio.
Nel frattempo avrete messo a scaldare l’olio (il fritto per essere buono e asciutto necessita di una buona quantità di olio, non siate tirchi! non è vero che se c’è tanto olio ne assorbiranno di più, funziona esattamente al contrario! per intenderci almeno 3 dita di olio) in una capace padella, quando sarà caldo intingete i fiori nella pastella e scolatela un pochino immergeteli nell’olio fino a coloritura (io li preferisco un po’ chiarini ma li si tratta di gusti) lo shock termico che avviene tra la pastella ghiacciata e l’olio bollente farà rimanere croccante il vostro fritto!!!
Il racconto non finisce qui, ci sono ancora tantissime cose che vi devo raccontare!! mi raccomando seguitemi e ne scoprirete delle belle su luoghi e città sui quali probabilmente non avete mai nemmeno considerato di andare e capirete quante meraviglie possono nascondere!
Se intanto volete dare un’occhiata in giro per gli altri blog vi metto i link, così vedete tutti i punti di vista!!
Il post della Manu, quello di Stefania, quello di Rossella, quello di Eat Piemonte e un assaggio di Honest Cooking