E’ iniziato il 2013 ed alle elezioni Presidenziali mancano solo pochi mesi. Il nuovo Capo dello Stato dovrebbe essere eletto tra maggio e giugno prossimo. Nell’ultimo mese sono cambiati gli scenari politici e di conseguenza anche il ‘borsino’ dei candidati al Quirinale subisce delle modifiche.
Mario Monti si è dimesso il 21 dicembre ma, al contrario di quanto prospettavamo nel numero precedente della rubrica, ha deciso di candidarsi in prima persona, benedicendo la coalizione centrista e creando una sua lista alla Camera ed al Senato. ‘Ci ha messo la faccia‘ insomma, è sceso nell’agone politico attaccando Pd e Pdl e quindi non è più una figura superpartes.
Il risultato di tali avvenimenti è un crollo delle sue quotazioni per l’elezione al Colle. Tanto più che, contrariamente a quanto da sempre affermato, Napolitano, vista anche l’improvvisa interruzione della legislatura, non ha intenzione di dimettersi anticipatamente e quindi sarà lui a nominare il prossimo Presidente del Consiglio. Mario Monti, quindi, diventato oramai, assieme a Bersani e Berlusconi, uno dei leader delle coalizioni impegnate nelle elezioni, difficilmente potrà poi ‘riciclarsi’ come figura bipartisan ottimale per ‘salire’ al Quirinale.
Sullo sfondo rimane comunque l’opzione Casini, nel caso in cui il CentroSinistra non ottenga la maggioranza nelle due Camere e sia costretto a scendere a patti con i centristi. In caso di maggioranza netta per la coalizione di Bersani, il candidato naturale rimane sempre Romano Prodi.
Tra gli altri outsider però si fa largo la candidatura di Giuliano Amato, balzata in testa alle quotazioni, proprio per la ‘salita’ in politica di Monti. Ex Presidente del Consiglio, di estrazione socialista ma gradito anche al centrodestra, lontano da anni dal mondo della politica, Amato potrebbe essere una figura spendibile per l’elezione alla Presidenza della Repubblica.
Tra le donne si continuano a fare i nomi del Ministro Cancellieri, Rosi Bindi ed Anna Finocchiaro.