Stefano Cavanna
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I Vertigo Steps arrivano al terzo full-length e lo fanno in maniera convincente, con il loro sound particolare, che amalgama in maniera equilibrata il dark in stile Anathema - Katatonia e il progressive - post metal alla Porcupine Tree.
Se, a un primo ascolto, “Surface / Light” risulta di non facile assimilazione, sopratutto se chi lo affronta è abituato a sonorità decisamente più pesanti, quando si riesce a penetrare nella profondità della proposta della band, se ne può apprezzare pienamente la qualità del songwriting.
Il gruppo ruota attorno alla figura del musicista portoghese Bruno A., che si avvale della collaborazione del finnico Niko Mankinen alla voce, peraltro coadiuvato da diversi ospiti, e di Daniel Cardoso, che oltre a produrre l’album, fornisce il suo prezioso contributo per quanto riguarda la base ritmica.
Ammetto d’essermi accostato con un po’ di sospetto a questo lavoro, soprattutto dopo aver raccolto informazioni su un progressivo ammorbidimento del sound nel corso degli anni, con relativo approdo stilistico dei Vertigo Steps verso un genere che non fa parte dei miei ascolti abituali; la soddisfazione derivata dalla scoperta di “Surface / Light” dimostra ancora una volta quanto possa essere controproducente ignorare, o sottovalutare, quanto avviene al di fuori del proprio background musicale di riferimento.
Il disco presenta una serie di brani coinvolgenti e dotati di grande appeal melodico, pur senza apparire mai smaccatamente commerciali, a partire da “The Hollow”, che è emblematica dello stile della band, con vocals in stile shoegaze e un lavoro di chitarra delicato quanto efficace. “Silent Bliss”, che viene subito dopo, è invece l’episodio più ritmato del lotto, mentre “Railroads Of Life” vive di un bel crescendo supportato dalla voce di Jan Transit, già membro della cult-band norvegese In The Woods.
Se “Helsinki” presenta un toccante assolo di chitarra, “Someone (Like You)” è una traccia “porcupiniana” dall’atmosfera rilassata quanto emozionante; “Schadenfreude” spicca nel contesto per la sua indubbia originalità, grazie a un intro dissonante, al riuscito ricorso all’elettronica ed a una cantilena infantile col sottofondo di minacciose voci in lingua tedesca, mentre “The Porcupine Dilemma” chiude l’album con i suoi cinque minuti dall’elevato tasso qualitativo, impreziositi dalla voce dell’ospite Patrik Karlsson.
I Vertigo Steps centrano in pieno il bersaglio con un’opera delicata e affascinante, caratterizzata da una produzione ottima ad opera di Cardoso (che replica così quanto già fatto con l’ultimo disco dei Thee Orakle) e da una prova strumentale e vocale di prim’ordine, non solo per la bontà dell’esecuzione ma anche per la sua sobria eleganza.
“Surface / Light” va ascoltato con la giusta predisposizione d’animo e possibilmente in maniera integrale; seguendo questi piccoli accorgimenti riuscirà a fare breccia anche nei cuori più metallici, analogamente a quanto accaduto al sottoscritto.
Autore : vertigo steps
Titolo: surface light
Anno : 2012
Etichetta : ethereal sound works
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