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Vicenda marò – torna rischio pena di morte

Creato il 10 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Ennesima puntata della vicenda marò. Dopo aver negato per l’ennesima volta la possibilità che ai due fucilieri possa essere applicata la pena capitale, l’India sembra ritornare nuovamente sui suoi passi ed evocare ancora lo spettro di una possibile esecuzione.

Il ministro dell’interno indiano, Sushil Kumar Shinde, è infatti tornato sulla vicenda marò e ha sostenuto come la decisione se applicare o meno la pena di morte sarà valutata dal governo indiano nel giro di due o tre giorni, di concerto con la Nia, la polizia investigativa indiana.

Ed è proprio un balletto di dichiarazioni quello che continua a prospettarsi sui media, dato che non più tardi di ieri il ministro degli esteri indiano aveva rassicurato l’Italia sul fatto che la vicenda marò non potesse prevedere come conseguenza ultima quella dell’applicazione della pena di morte in caso di condanna.

Reazioni da parte italiana alla dichiarazione del ministro degli interni indiano. È stato convocato un vertice d’urgenza con il ministro degli esteri Emma Bonino che ha tenuto un summit con il presidente del Consiglio Letta sugli ultimi sviluppi della vicenda marò. Il presidente del Consiglio ha comunque ribadito la sua fiducia nei confronti del governo indiano e del suo attenersi agli impegni presi, ovvero quello di rispettare la decisione della Corte Suprema, che aveva dichiarato come la vicenda marò non fosse ascrivibile a reati come quello di pirateria e che aveva auspicato tempi brevi per il risolversi della vicenda.

Critiche dall’opposizione, con l’esponente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa che, assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, ha chiesto al ministro Bonino di riferire subito in aula sulla vicenda marò, mentre Gianni Alemanno ha parlato di “massima reattività del popolo italiano contro i governanti che non sono in grado di difendere i nostri connazionali in divisa”.

Intanto sulla vicenda marò si registra una nota del ministro della difesa, Mario Mauro, che parla di “campagna elettorale indiana” che “si sta avvicinando in maniera prepotente e preoccupante alla vicenda dei marò. Mauro ha anche espresso la sua convinzione di come “il governo italiano mostrerà la necessaria inflessibilità per gestire questa fase”.


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