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Vicenza Pride, oltre cinquemila persone contro la discriminazione

Da Ilnazionale @ilNazionale

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18 GIUGNO – Un fiume di partecipanti per il Vicenza pride, tenutosi sabato con oltre cinquemila persone che hanno sfilato per le vie della città; numeri di gran lunga superiori alle attese, tanto da stupire gli stessi organizzatori.

I gruppi partecipanti sono giunti numerosi da tutto il Nord Italia: c’era  il segretario di Arcigay  Michele Breveglieri e la presidentessa nazionale di  Arcilesbica Paola Brandolini, il gruppo “Dike on bike” (lesbiche in bici) da Treviso, il circolo Pink da Verona, «Pianeta Brescia», «Arcifiere Bergamo», «Amici di Bologna», Amnesty international,  c’erano poi le associazioni studentesche e quelle dei genitori di persone omosessuali, come Rete Genitori Rainbow e Agedo, solo per citarne alcune.

Assieme a quanti hanno sfilato lungo le vie del centro storico in favore dei diritti di omosessuali, bisessuali intersessuali, trans gender e queer, numerosi sono stati anche i vicentini che dalle loro case addobbate hanno salutato il corteo ottenendo applausi e sorrisi, altri hanno preferito “curiosare” dai lati del corteo.

E’ stata una festa per tutti, fatta di canti, balli e colori che si è snodata da Viale Roma verso i Giardini Salvi, risalendo corso Fogazzaro e il centralissimo Corso Palladio, per poi dirigersi verso il palco allestito in Campo Marzio.

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Presente buona parte della giunta comunale vicentina, con lo stesso sindaco Achille Variati che a sorpresa ha deciso di salire sul palco per portare i propri saluti ai manifestanti, anche la Diocesi vicentina, per bocca del direttore del settimanale diocesano «La voce dei Berici» lancia un messaggio di apertura verso il raduno: «Ogni uomo e ogni donna meritano, in quanto persone e creature di Dio, accoglienza e rispetto. È questo il principio fondamentale con cui la chiesa di Vicenza, fedele al vangelo e all’insegnamento del magistero, desidera porsi rispetto al Vi-Pride Festival. Anche il catechismo della Chiesa cattolica chiede ai cristiani di accogliere con rispetto e delicatezza le donne e gli uomini di orientamento omosessuale e di adoperarsi per evitare ogni marchio d’ingiusta discriminazione. Il riconoscimento della dignità propria e inalienabile di ogni essere umano rappresenta l’unica garanzia per superare tutte quelle forme di violenze, soprusi e umiliazioni che quotidianamente abitano ancora tante parti del nostro Paese nei confronti di persone che per differenti motivi si ritrovano discriminate»

Ma il corteo è stato solamente l’ apice di una serie di iniziative culturali organizzate nei giorni precedenti alla parata: teatro, concerti, performance, video-installazioni, danza, reading, tavole rotonde , esposizioni, dj-set hanno dato concretezza ed ulteriore valore ad un’ iniziativa a trecentosessanta gradi sul mondo degli omosessuali, bisessuali,intersessuali, transgender  e queer che il più delle volte viene passato solo in modo caricaturale sminuendo le persone e riducendole ad una maschera.

«L’ amore è uguale per tutti» e Vicenza ha accolto e sostenuto con gioia questo messaggio.

Federico Bernardi

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