Magazine Cinema
Un italiano di media età dotato di medio buon senso non avrebbe alcun bisogno di guardare questo documentario. Tutto quanto viene mostrato è noto, arcinoto e documentato da tempo. Ma considerato i voti che ha preso il pornobipede nanobungante per 17 sciaguratissimi anni, questo medioman in versione "sana" non è molto diffuso da noi, perlomeno non quanto gli idiot-man. Ovvio, non ci sono solo gli idiot, ma anche i c.d. Servi, personaggi più o meno pubblici che hanno promosso l'innominabile per chiari motivi d'interesse personale. Tra i Servi ci sono anche quelli che con scuse assurde hanno boicottato questo film, impedendone la promozione nei canali rai e mediaset. Persino "striscia la notizia" lo ha attaccato, dicendo delle cazzate assurde su presunte falsità e invece non è vero niente, non ci sono falsità ma insomma, pure gli strisciaroli da qualcuno devono essere pagati per lavorare, e quel "qualcuno" chi è? e il mito delle veline, foss'anche loro malgrado, chi lo ha creato? se quella trasmissione fosse veramente di sola satira/informazione alternativa, a che servono 2 sgallettate seminude in apertura con improbabili balletti? "Ma mi faccia il piacere, mi faccia!", direbbe Totò...
La storia narra dell'ascesa di un certo tipo di televisione in italia che ben conosciamo, tutta culi-tette e scemate, schifosamente rassicurante in senso borghese, che dopo l'avvento delle reti mediaset ha avuto impennata di proposte ed omologazione. Non solo intrattenimento e commercio, ma anche influenza della pubblica opinione, al punto che l'orrido essere tramite di esse è persino riuscito a farsi eleggere, in un paese di merda privo di tutele contro il trust e il conflitto d'interessi. L'orrido s'è poi impadronito anche della televisione pubblica quasi interamente, portandoci in classifica di libertà dell'informazione dietro a paesi del terzo mondo. Girato prima che finisse in galera, l'arcinoto manager di divi televisivi, specializzato in particolare per tronisti, hostess varie e tante escort per il sult(n)ano, farà sfoggio con vanto dello schifo di cui si occupava. Altro personaggio notissimo, manager di paparazzi senza scrupoli, ci spiegherà anch'egli con vanto del meccanismo dei ricatti: "io ho una foto che sputtana te, tu hai tanti soldi che interessano a me...". Ripeto: tutto noto ed arcinoto, tranne agli idioti e a chi volutamente fa finta di non vedere. Poteva esserci qualche dubbio che i 3 arcinoti fossero, per motivi diversi, dei divi e dei miti da perseguire per molti, e allora ogni dubbio viene infranto. A un concorso per aspiranti veline dentro un centro commerciale (e già il luogo...) una ragazza dice esplicita: "voglio andare in televisione e sposare un calciatore!". Ora pro ela... vengono copiosamente illustrati questi personaggi e la marmaglia che gira loro intorno, solo che a me disgustano talmente che non mi viene proprio di parlarne ancora.
L'aspetto che emerge con la visione, quello forse meno evidente anche ai medioman sani, quelli che avevano capito da subito o in poco tempo che dell'orrido occorreva diffidare, è che l'intero palinsesto di quelle reti televisive, pubblicità compresa, era volto a rincoglionire la gente e questa cosa è diventata ulteriormente palese quando la rai è stata imbottita di gente allevata ed addestrata in quelle reti. La rai, che per quanto partiticamente occupata metteva ancora il servizio pubblico prima dell'audience nelle sue priorità, è diventata in buona parte rete gemella e ha smesso di fare da mezzo di contrasto. Fortunatamente proprio i vergognosi dati dell'audience recenti, sia per rai che per mediaset, mostrano oggi un cambiamento di rotta che lascia sperare.
L''ho messo nel Partenone non per particolari meriti filmici, ma per sottolinearne la necessaria visione a chi ignora queste cose e per il merito di averle diffuse soprattutto all'estero, ché in italia non molti l'hanno visto.
Parola di medioman.
Robydick
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