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"Vincenzina", il lato dolente e più intenso dello Jannacci ironico e trasognato

Creato il 08 aprile 2013 da Angeloferito
   Operaie in fabbrica in un immagine di Primo Novecento
Un modo diverso  di ricordare con affetto Enzo Jannacci attraverso la sua canzone forse più intimista, intensa e dolente, "Vincenzina...". Un nome simbolo di tutte le donne lavoratrici che sacrificano per  il lavoro grande parte della loro vita. Una immagine insolita del   "genio" milanese, ironico e trasognato di Jannacci.
"Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina il foulard non si mette più.
Una faccia davanti al cancello che si apre già.
Vincenzina hai guardato la fabbrica,
come se non c'è altro che fabbrica
e hai sentito anche odor di pulito
e la fatica è dentro là...
Zero a zero anche ieri 'sto Milan qui,
sto Rivera che ormai non mi segna più,
che tristezza, il padrone non c'ha neanche 'sti problemi qua.
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina vuol bene alla fabbrica,
e non sa che la vita giù in fabbrica
non c'è, se c'è com'è ?"
(Enzo Jannacci-Beppe Viola)
                                         Enzo Jannacci live in "Vincenzina" in un Teatro di Milano
La canzone apparve anche nella colonna musicale del  film "Romanzo popolare" di Monicelli nel 1974,ripresae cantata dalla grande Mina. Una versione con maggiore apertura muscicale e cadenza swuing
 ma con intatta ancora la sua anima dolente e intimista.
                          Mina canta Jannacci

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