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Visione popolare

Creato il 07 febbraio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

Hadrianeum  Tempio di Adriano   Roma cinta del GRA  Grande Raccordo Anulare

Andiamo domani all’Assemblea dei Popolari per l’Italia… “per vedere l’effetto che fa!”. Insomma per scoprire se davvero ci troveremo al cospetto di autentici Popolari oppure di politici di vecchio conio alla riconquista di uno spazio e di un’immagine da presentare agli elettori. Il ministro Mauro da qualche mese contrappone popolari e populisti: giusto, ma popolarismo è soprattutto fare politica con serietà, con passione e dedizione autentiche, senza fini di potere e di lucro. Con un grande progetto adeguato ai tempi e al futuro. Di cambiamento, di riforme, di ‘progresso’ (politico, economico, sociale, civile, culturale). La lezione ‘popolare’ di Luigi Sturzo per noi è questa. 

Naturalmente il realismo necessario soprattutto nel caotico quadro che ci troviamo di fronte, e in cui siamo immersi tutti, induce a non essere troppo severi nei giudizi e a non ergersi in cattedra. Salvo mantenere la doverosa capacità di indignazione davanti a trasformismi e cinismi esagerati. Vedi Casini, da cui si stanno allontanando perfino molti Udc non proprio adamantini e idealisti. “Il Centro che non va a destra si unisca”, è l’appello di Tabacci (Centro Democratico) rivolto a Popolari per l’Italia, Scelta civica, “e anche, se riterranno di impegnarsi, Follini e Passera”. Ma l’unione fa la forza, in politica, soltanto se non c’è improvvisazione elettorale, ma solide basi progettuali (e programmatiche) e forte visione comune. Quella ‘popolare’, appunto. 

Gian Paolo Vitale


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