Uno dei miei visti
Come ogni buon viaggiatore sa, la parte più fastidiosa del viaggio è quella burocratica, ottenere i visti a volte si rivela davvero una seccatura, nonché una perdita di tempo e danaro. Per aiutare chi sia intenzionato a recarsi nel Sud-Est asiatico passiamo velocemente in rassegna i visti turistici relativi ai paesi dell’area.
Thailandia:
- per permanenze inferiori ai 30 giorni non è necessario alcun visto. Il passaporto, che deve avere una validità residua di almeno 6 mesi, verrà timbrato all’entrata ed all’uscita dal paese. Per evitare di perdere tempo ricordatevi di compilare la carta d’ingresso inserendo anche l’indirizzo di un albergo, non importa se vi soggiornerete effettivamente, come domicilio del vostro soggiorno. Questo visto viene rilasciato direttamente in aereoporto. La legge thailandese richiede inoltre una disponibilità economica di 10.000 bath ed il possesso di un volo di uscita dal paese. Queste ultime disposizioni non sono sempre verificate (nell’esperienza personale di chi scrive mai), e relativamente al possesso del volo di andata/ritorno le compagnie aeree sembrano essere più ligie delle stesse autorità thailandesi, volendo forse evitare un eventuale rimpatrio a loro carico. Il consiglio è quello di acquistare voli di compagnie low-cost con partenza da Bangkok e diretti in altro paese, al limite perderete poche decine di euro nel caso in cui non li utilizziate effettivamente.
- Se si vuole entrare in Thailandia via terra oppure restarvi più di 30 giorni serve invece un visto vero e proprio da richiedere in precedenza. Tale visto turistico dura 60 giorni (costo 30€) e può essere estesto per ulteriori 30 giorni (costo 1.900 bath). Il visto può essere richiesto prima della partenza presso i consolati presenti in Italia oppure all’ambasciata thailandese di Roma. Gli indirizzi potete trovarli qui. La documentazione necessaria è quella comunemente richiesta per il rilascio dei visti: passaporto con validità residua di almeno sei mesi, apposito modulo compilato, fototessera formato 4cm x 6cm, biglietto aereo andata/ritorno. In aggiunta si richiede una disponibilità economica di 20.000 Baht per persona e 40.000 Baht per le famiglie.
Vietnam:
- Il modo più comune di entrare in Vietnam è tramite un visto all’arrivo, ossia rilasciato direttamente in aereoporto una volta atterrati. Gli aereoporti in cui questo visto può essere ottenuto sono quelli di Hanoi, Ho Chi Minh City e Danang; per richiederlo è necessario presentarsi all’apposito sportello con il passaporto (validità residua 6 mesi), due foto formato tessera, l’apposito modulo compilato e una lettera d’invito. La lettera d’invito va richiesta prima della partenza ad una delle numerose agenzie presenti on line, ad esempio io ho usato questa. La richiesta, il pagamento e l’invio della lettera d’invito sono fatti on line, ricordatevi di stampare la lettera e portarla con voi. I costi sono di 45$ per il visto in aereoporto mentre per la lettera d’invito ci si aggira sui 15$ ma il gran numero di agenzie presente in rete comporta una varietà di prezzi e promozioni.
- Se volete entrare in Vietnam via terra, o mare, avrete invece bisogno di un visto rilasciato dall’ambasciata o dal consolato vietnamiti in Italia. Le due sedi competenti richiedono entrambe un passaporto valido 6 mesi ed l’apposito modulo compilato, ma ci sono anche delle differenze. Se il numero di foto tessera richieste (una dall’ambasciata e due dal consolato) non è di gran rilievo, diverso il discorso per quanto riguarda il costo del visto: 115€ presso il consolato, 80€ all’ambasciata. Va poi sottolineato come le autorità del Vietnam in Italia dichiarino che il visto all’arrivo non sia ritenuto valido per i cittadini provenienti da paesi dove esistono ambasciate e/o consolati vietnamiti. Nella mia personale esperienza tali indicazioni sono state ampiamente ignorate ed ho potuto tranquillamente entrare nel paese con un visto all’arrivo rilasciato all’aereoporto di Ho Chi Minh City, ovviamente dietro presentazione della lettera d’invito acquistata in precedenza.
Laos: Per una panoramica completa relativamente ai visti per questo paese si rimanda a TuttoLaos. Si ricorda che in Italia non esistono rappresentanze laotiane, e che quelle competenti si trovano in Svizzera. Maggiori informazioni possono essere trovate qui.
Cambogia:
- Anche per quanto riguarda la Cambogia non esistono rappresentanze diplomatiche in Italia. La competenza territoriale in questo caso spetta all’ambasciata di Parigi. È possibile entrare in Cambogia sia con un visto richiesto in anticipo che con un visto all’arrivo. Inoltre esiste la possibilità di fare la richiesta del visto in anticipo via internet; per sapere in quali punti di frontiera è utilizzabile tale procedura si veda il sito ufficiale dedicato dal governo cambogiano al vistro elettronico. Per maggiori informazioni sul visto elettronico per la Cambogia (e come entrare nel paese partendo da Bangkok) si invita a leggere questo blog. Il costo del visto elettronico è di 25$.
- Il visto rilasciato in anticipo dalle sedi diplomatiche, nello specifico l’ambasciata di Parigi, costa invece 20€, e per la richiesta sono necessari il passaporto con i soliti 6 mesi di validità, accompagnato da una fotocopia dello stesso (la pagina con la foto ed i dati personali), l’apposito modulo compilato, una foto formato tessera ed una maggiorazione di 5€ se richiesto per corrispondenza.
- Nel caso in cui invece vogliate fare il visto direttamente in ingresso una volta giunti alla frontiera cambogiana, servono solo due fototessera (più ovviamente il passaporto valido e con spazio per il visto). Il costo ufficialmente è di 20$ ma vanno messe in conto eventuali “spese aggiuntive” (intorno ai 5$ dollari) richieste dai singoli posti di confine. Protestare per questa maggiorazione, generalmente chiamata stamp fees, non servirà a nulla se non a farvi perdere tempo e buonumore. Meglio accettare la somma richiesta e godersi la bellezza del paese.
Birmania: Il paese si è recentemente aperto al turismo ed ha applicato in via sperimentale una politica di rilascio del visto d’ingresso all’arrivo. Si invita quindi ad informarsi delle più recenti disposizioni di legge e si fornisce il sito web dell’ambasciata birmana di Roma, nonché del sito Viaggiare Sicuri. Si segnala comunque l’esistenza di numerose agenzie accreditate per il rilascio del visto, per i costi si vedano le singole agenzie.
Questa non vuole assolutamente essere una guida esaustiva ai vari visti del Sud-est asiatico, ma solo una sommaria introduzione ai visti turistici. Si invita quindi ad informarsi presso le sedi competenti in merito alle più recenti normative rilasciate dai singoli paesi.