Ma Andrea non ha la personalità del leader, che magari aveva di più Chris Bosh, e questo non giova alla squadra. Anche nelle due gare coi Nets ha dimostrato di poter segnare con una facilità imbarazzante ma altrettanto ha evidenziato tutti i suoi limiti di cattiveria e soprattutto voglia di andare a rimbalzo. Come detto anche da coach Jay Triano, Andrea deve aumentare il numero di rimbalzi, da 3-4 a 7-8 a sera se vuole diventare un giocatore da All Star Game. Ovviamente questo non è un problema solo del Mago: senza il roccioso Reggie Evans e Linas Kleiza, due ali undersized ma che vanno con grande decisione alla caccia del pallone vagante, tutti gli altri lunghi rientrano nella categoria dei ‘soft‘.
Capitolo esterni. Innanzitutto bisogna capire il ruolo di James Johnson. Il giocatore arrivato dai Bulls sta partendo in quintetto da ala piccola, può diventare un’arma totale perchè abbina atletismo, intelligenza tattica ed è un eccellente difensore. Però dopo due anni da dodicesimo ai Bulls deve metabolizzare i tanti minuti e deve riuscire a costruirsi un arsenale offensivo più vario per essere pericoloso. Weems non sta ripetendo i progressi visti lo scorso anno e sta perdendo minuti a favore della garanzia Leandrinho Barbosa, giocatore che non nega mai un contributo importante e che soprattutto dà ai Raptors quell’imprevedibilità nei finali che può fare la differenza.
Futuro che passa anche da una decisione sulla posizione di playmaker. Josè Calderon è un ottimo regista, tira bene da fuori, ha grande visione di gioco, ha doti di leader, ma probabilmente gli manca qualcosa per portare la squadra un gradino sopra. Il fatto che non sempre fosse in campo nei momenti chiave ne è una dimostrazione. Di certo però non sarà Jerryd Bayless a soffiargli il posto. L’ex Arizona ha grande talento, è un atleta pazzesco ma non ha la minima idea di cosa voglia dire la parola playmaker. Può essere un giocatore di rottura, che scarabocchia qua e là il foglio dando fiammate di energia ma fatica a giocare con la squadra e non ha tiro da fuori.
Così i Raptors non vanno da nessuna parte: Jay Triano resta una persona squisita e che capisce di basket ma con questo roster è dura. Se perdi due gare di fila coi Nets, seppur con Deron Williams, vuol dire che ci sono dei problemi. E anche l’assenza di un progetto chiaro, diverso dall’idea di risparmiare soldi, non depone certo ad un futuro roseo per i canadesi.