Magazine Diario personale

§ Vita d'inverno §

Da Faith

§ Vita d'inverno §

L'alone è il mio dito davanti all'obiettivo, very smart 

:asd:

Il mio stato attuale su Fb recita: <<da stamattina è senza il suo pc e si arrangia. Con ciò ha ritirato fuori un vecchio portatile, all'interno del quale ha trovato foto, video e conversazioni VERAMENTE imbarazzanti con persone ancora più imbarazzanti>> Ho naturalmente evitato di taggare le persone e postare le foto di gente seminuda (o meglio di UNA persona seminuda
:asd:
 ma stragnocca, come sempre ) o pezzi delle conversazioni imbarazzanti, perchè questo avrebbe potuto inimicarmi almeno la metà dell'umanità
:sasso:
.
Mentre le conversazioni con la mia ex fidanzata, agli albori del nostro corteggiamento, quindi nella fase più angosciante, le ho lasciate lì care care nella speranza che si autodistruggessero se le avessi ignorate,  ho avuto l'ardire di andarmi a rileggere alcune fasi di un altro significativo corteggiamento. Quello con la Pazza
:what?:
A parte la mia totale imbecillità nell'essermi bevuta i giochetti di una che voleva solo dar pane facile al suo narcisismo (e sottolineo FACILE) , a shokkarmi è la leggerezza di quei mesi. Una leggerezza che non ho mai più ritrovato. Prima ci ha pensato lei a prendermela a calci (anzi, a schiaffi direi
:rolleyes:
 ), ma io non ci ho dato troppo peso, ho resistito con stoico ottimismo e apertura all'universo, ho donato il mio cuoricino alla terra sarda. Poi tutto è andato in pezzi. E come una valanga, da un piccolo sasso è cominciato a venir giù di tutto. E sono spaventata.
Quello che mi colpisce è che allora, invece, non mi faceva paura nulla. Avevo preso questa curva a gomito di assoluto slancio, caricata dall'adrenalina degli esami, dalla sensazione che il mondo fosse lì a un passo e che se mi fossi impegnata avrei potuto stringere molte cose. Invece no. Certo, alcune cose stanno giungendo, da settembre dovrei potermi appoggiare a uno studio per i primi pazienti in privato, dal prossimo anno dovrei iniziare a insegnare, mi si prospettano ruoli di sempre maggiore responsabilità nella scuola di formazione, a scuola di specializzazione so che prof e compagni mi tengono in considerazione. Ma da allora, comunque, io porto dentro un peso, un peso che davvero non riesco a sciogliere. E una paura costante. In assenza di rassicurazioni fatte di occhi e mani, io mi sento costantemente fuori posto, costantemente sul filo di un rasoio di un'invadenza che prelude a un respingimento. Parte di me sente costantemente che è solo questione di tempo, che per forza di cose, sbaglierò. Resterò a secco in mezzo a un deserto. E pesa. Invece allora io sentivo una leggerezza stupefacente, che non riesco più a recuperare. Mi manca. Mi manca il mio cuore, ho paura che questo cuore che mostro ora, ogni tanto, inoltre, sia posticcio, sia comunque lontano da quello libero e leggero di allora, che questo cuore non ha niente di sacro, che questo cuore ha un'intrinseca e insormontabile pesantezza che gli toglie ogni speranza.

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