Vite nuove e vite straordinarie.

È nata! È nata!È nata ieri mattina G., la nostra seconda nipotina nonché seconda cuginetta di Elisa.Siamo bizii felicissimi e non vediamo l’ora di vederla.E questa è una notiziona di quelle che non capitano tutti i giorni!
Ma oggi volevo scrivere un po’ di mia mamma, partecipando così al giveaway di Francesca.
La mia mamma è nata il 30 agosto del 1946 a Merano.Non perché i miei nonni fossero altoatesini, bensì perché mio nonno – napoletano e maresciallo della Guardia di Finanza, praticamente un ossimoro vivente - in quel periodo lavorava da quelle parti.Un po’ lo stesso motivo per cui io parlo toscano ma sono nata a Cremona.
Mia nonna invece era istriana, di quando l’Istria era italiana, ed era maestra elementare.
Mia nonna era decisamente slava, dura e poco incline agli scambi emotivi, e anche il suo stile educativo non era da meno:  mia mamma crebbe in mezzo alla campagna della Garfagnana praticamente allo stato brado, stava ore e ore fuori casa senza che nessuno si preoccupasse di dov'era. Si riempì di cicatrici e di belle esperienze a contatto con la natura e gli animali.
Le nacque un fratellino quando aveva cinque anni, e lo amò come se fosse la sua mamma.Amava anche un agnellino, il Pamperle, che poi un giorno le fu presentato sul piatto.
Il fratellino, in quanto maschio, veniva trattato come il principino di casa, cosa che gli avrebbe creato molti problemi una volta cresciuto, mentre mia mamma era costantemente trascurata, rimproverata e spesso riempita di legnate.
In più mia nonna a un certo punto venne a sapere che mio nonno aveva avuto altri due figli da due donne diverse, e l’atmosfera in casa si fece un pochino pesante, ma poiché l’amava tanto sopportò e rimase insieme a lui, facendo ricadere la sua costante incazzatura sui figli.
A quindici anni l’allegra famigliola si trasferì nell'allora davvero bella località di Montecatini Terme, dove mia mamma frequentò l’istituto magistrale dalle suore Salesiane. A diciassette anni conobbe il mio Babbo, il principe azzurro sulla seicento bianca,  e quando ne compì ventuno si sposarono.Il giorno del matrimonio, mio nonno le disse “sei ancora in tempo per ripensarci”,  mentre mia nonna le disse “adesso non sei più mia figlia”.
Dopo questa giovinezza da libro Cuore, iniziò la vita matrimoniale, che per i primi anni si svolse in giro per l’Italia: mio padre infatti era impiegato dell'Agip, che negli anni ’60 aveva acquisito un tot di strutture alberghiere (i famosi Motel Agip), e lo mandavano due mesi da una parte, tre da un’altra e così via, con due valigie e tanto amore.Il primo posto dove furono spediti appena sposati fu Gela, che nel 1968 non era esattamente accogliente: nel Motel non c’erano alloggi per il personale, così mio padre diventò matto a trovare una camera in affitto che avesse… il bagno.
Passarono gli anni, nel frattempo i miei furono trasferiti a Pugnochiuso (praticamente il primo villaggio vacanze in Italia), dove i due giovani iniziarono a desiderare di avere un bambino, ma questo bambino non arrivava, là sul Gargano: arrivò solo molti anni dopo, in Lombardia, quando i due avevano deposto armi e speranze e preso una gatta, la cara Chicca.
Mia mamma è sempre stata mamma.Di se stessa, di suo fratello e poi mia.
È buona d'animo, premurosa, paziente e molto, molto affettuosa.È anche permalosa, ma guai a dirglielo!
È la nonna migliore che Elisa potesse sperare di avere, e non lo dico perché è mia mamma:  gioca con lei come se avesse anche lei due anni.
La adoro, anche se non sempre riesco a dimostrarglielo, anzi: sfogo su di lei preoccupazioni e frustrazioni, perché tanto ha le spalle larghe… Scusa, mamma, anche se non mi leggi.
Dopo il mare di merda in cui ha galleggiato, è riuscita a realizzarsi nel matrimonio e nella famiglia, ma i rapporti con i suoi genitori l’hanno inevitabilmente condizionata, fino alla loro morte (e oltre).
Io non li perdonerò mai.
Buon week-end a tutti!