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Viterbo, "l'ultimo treno" dell'aeroporto

Creato il 29 agosto 2012 da Giovanni Fonghini @giannifonghini
Viterbo continua a perdere, una dopo l'altra, ogni opportunità di crescita. Quando nel 2007 il ministro Bianchi diede l'ok per la costruzione di un nuovo scalo aeroportuale a Viterbo, fui tra i viterbesi entusiasti della decisione. Mi era parso allora, e lo penso ancora oggi, che la costruzione di un aeroporto potesse finalmente costituire per l'intera provincia di Viterbo una grande occasione di sviluppo. Il territorio del Viterbese, la Tuscia, è una miniera di bellezze storiche, artistiche, architettoniche, naturali e paesaggistiche, ma ciò nonostante non è mai entrato nei circuiti turistici primari.
Da decenni langue in uno stato di sottosviluppo, che non fa certo onore al alla sua storia passata. Resiste ancora l'eredità pesante della mentalità dell'ambiente agrario- democristiano, che qui governò per anni. Una mentalità chiusa alla quale si deve un forte isolamento, dimostrato anche dall'insufficienza delle vie di collegamento stradali e ferroviarie con Roma. Quando fu costruita l'Autostrada del Sole il notabilato locale fece di tutto per impedire la costruzione del casello dell'autostrada a Viterbo; la scelta cadde su Orte, che era già un importante snodo ferroviario. Sono passati vari decenni ma la situazione non è molto diversa. A leggere le ultime notizie ci sarebbe da sperare, in quanto il costruendo aeroporto viterbese, destinato ai voli low cost, è stato inserito nel piano aeroporti del ministro Passera elaborato con l'Enac e tre società di consulenza. La cifra complessiva - costruzione dell'aeroporto, raddoppio delle corsie della Cassia Viterbo- Roma, raddoppio dei binari ferroviari della tratta Viterbo-Roma - è colossale e sarebbe nell'ordine di quasi 2 miliardi di euro. Ma i soldi mancano, così come non manca lo scetticismo di alcuni politici e amministratori locali sull'effettiva realizzazione dell'opera. Giova peraltro ricordare, per chi conosce poco la geografia del luogo, che Viterbo non dista molto da Civitavecchia, sede di uno dei principali porti crocieristici del Mediterraneo (ma pesa l'incognita della fine dei lavori della superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte). Certo guardando soprattutto al futuro delle giovani generazioni sarebbe veramente un peccato se Viterbo perdesse pure l'occasione dell'aeroporto, che se non è "l'ultimo treno" poco ci manca.
Giovanni Fonghini

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