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"vive le donne" : inaugurazione sportello antiviolenza messina
Creato il 25 novembre 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi“Uno strumento di accoglienza e supporto per le donne vittime violenza che rientra tra le attività che la Cgil mette in campo per la difesa e la tutela dei diritti delle donne"- ha spiegato Esmeralda Rizzi, Responsabile Politiche di Genere della Cgil di Messina.
La presentazione dello Sportello è avvenuta nell’ambito di un incontro/confronto sul tema della prevenzione e del contrasto alla violenza sulle donne che si è tenuto nel Saloncino della Camera del Lavoro nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata dalla Cgil per la giornata odierna sotto lo slogan “VIVE LE DONNE”.
Un confronto a più voci per delineare e provare ad analizzare i per come e i perché di un fenomeno che ha sostanziale matrice culturale. Sono intervenute la filosofa Rita Fulco, la rappresentante dell’Udi Catania, Giovanna Crivelli che ha spiegato la convenzione No More e l’attività dell’Udi nelle scuole e in politica; la docente di diritto Angela Busacca che ha tracciato l’evoluzione della normativa dal delitto d’onore alla più recente legge sulla violenza alle donne; l’avvocata esperta di casi di violenza Sara Lombardo che lavorerà a supporto dello Sportello Antiviolenza; Cettina Restuccia presidente della Evaluna onlus, associaizone che da oltre 10 anni si occupa in provincia di Messina di accoglienza e supporto alle donne vittime di violenza e di tratta.
Proprio l’associazione Evaluna,referente della Rete nazionale contro la violenza legata al 1522, è partner della Cgil Messina nella gestione dello Sportello Antiviolenza dove l’utenza troverà il supporto di un legale, di un counsellor, di uno psicologo. Gli studi confermano infatti come lo step più complesso per le donne vittima di violenza sia proprio la denuncia o comunque la ricerca di sostegno anche informale, non collegato necessariamente a procedimenti legali.
Nel 2006 l’Istat approntò per la prima volta una ricerca sul fenomeno della violenza sulle donne dalla quale emersero dati preoccupanti sia in termini numerici che per la conseguente analisi: circa 10milioni le donne che dichiararono di avere subito violenza fisica, psicologica o sessuale, nella stragrande maggioranza dei casi da parte di un uomo di famiglia, un congiunto o comunque prossimo sotto il profilo sentimentale. Il 30% dichiarò di non averne mai parlato prima e solo il 18% dichiarò di considerare l’accaduto un reato.
Il 1522, numero verde della Rete nazionale antiviolenza, operativo 24 ore su 24, gratuito, che offre un’accoglienza non solo in italiano ma anche in inglese, francese, spagnolo, russo e arabo è nato su input del Dipartimento per le Pari opportunità nel 2006 ed ha man mano ampliato funzioni e attività. Il servizio mediante l'approccio telefonico sostiene l'emersione della domanda di aiuto, consentendo un avvicinamento graduale ai servizi da parte delle vittime con l'assoluta garanzia dell'anonimato e devia le chiamate ai centri antiviolenza territoriali della Rete. Negli anni le chiamate al servizio sono andate aumentando. Dall’inizio del 2013 ad ottobre, le chiamate al 1522 sono state oltre 53mila di cui 6450 nel solo mesi di ottobre. Di queste circa il 40% ha poi avuto contatti con i Centri antiviolenza territoriali. Nel 48% dei casi l’autore delle violenze o delle molestie segnalate – nel mese di ottobre 2013 al 1522- era il marito, nel 10 % il convivente, e nell’11,8% un ex .
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