Vladimir Majakovskij
Veramente a voi non prudono ambedue le scapole?
Veramente
a voi
non prudono
ambedue le scapole?
Se
dal cielo
l’arcobaleno
pende
o
è azzurro
senza una sola toppa –
davvero
a voi
non prudono
ambedue
le scapole?!
Davvero non si vuole,
che da sotto le bluse,
dove prima
c’era la gobba,
gettato via
il peso
delle camicie-fardello,
si distendano
un paio di ali?!
Oppure
la notte quando
le stelle si accendono
e le Orse
tutte
si arrampicano –
davvero non fa invidia?!
Davvero non si vuole?!
Si vuole!
Ad ogni costo!
Si sta stretti,
e in cielo
la vastità –
un buco!
Alzarsi in volo
verso i villaggi degli dei!
Presentare
al Signore delle schiere
un ordine
di sfratto
dell’Ufficio Centrale per gli Alloggi!
Kaluga!
Perché ti sei cinta con un prato?
Dormi
in una fossa del terreno?
Tambov!
Kaluga!
In alto!
Come passeri!
Bene,
se ha deciso di sposarsi:
battere l’ala –
e
oltre duecento province!
Strappò
una piuma
allo struzzo –
e la rese
in dono
alla fidanzata!
Saratov!
Perché hai sgranato gli occhi?!
Incantata?
Da un punto d’uccello?
In alto –
come rondine!
Bene
così
lavoro pulito:
Sera.
La sera vuole scagliarsi contro la porta.
Roma.
Frustare
a Roma un fascista -
e
un’ora dopo
di ritorno
al samovar
a Tver’.
O semplicemente:
guardi,
l’alba è spuntata –
e cominci
a gara
a rincorrere e rincorrere.
Ma…
la gente – un popolo
senz’ali.
La gente
creata
secondo un cattivo piano:
la schiena –
e nessun profitto.
Comprare
un aereo ciascuno –
questo soltanto
resta.
E cresceranno
la coda,
le piume,
le ali.
Il petto
appunta
per qualsiasi volo.
Staccati da terra!
Vola, squadriglia!
Russia,
spicca il volo come flotta aerea.
Presto!
Perché,
tesati come pertica,
da terra
ammirare
la volta celeste?
Perforarla,
avio
1923
(Traduzione di Paolo Statuti)
(C) by Paolo Statuti