"La cultura tradizionale della priorità alla presenza alla scrivania in ufficio o alla catena di montaggio è obsoleta e dannosa, perché chi ha meno tempo per sé finisce per non lavorare bene come potrebbe"
Non sono le parole di uno sfaticato, non arrivano da un'assemblea dei figli dei fiori appassiti, nè dalla catena di montaggio della Fiat di Secondigliano. Sorpresa, arrivano dal Nord. Da un politico del Nord, un politco vero però. Ovviamente non si tratta di un politicante della Patacca Padana perchè molti tra loro, a partire dal re Umberto, in realtà non hanno mai lavorato. A pronunciarle è nientemeno che il Ministro della Famiglia del governo tedesco. Sì, il governo democristiano della Merkel (ad avercene...) che ha firmato con i vertici dell'industria e dei sindacati la Carta dell'orario di lavoro orientato sulla famiglia. Ma l'Italia non ha più il Ministero della Famiglia, e quello del Lavoro si chiama Sacconi, e stiamo a parlare del sistema Marchionne (senza se e senza ma, direbbe il "giovane" Renzi) per ridure le pause, allungare gli orari, eliminare la mensa, non pagare la malattia. Ma non a caso la Cancelliera, quando il manager (poco)italo(molto)canadese tentò di comprare la Opel, lo rispedì di corsa a Torino.