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Volatilità

Creato il 10 agosto 2011 da Dagored

Volatilità
Con il termine "volatilità" viene indicato quel fenomeno di instabilità che investe i mercati finanziari quando il futuro dell'economia appare incerto e si attendono notizie di provvedimenti da parte dell'autorità.
Un momento che si caratterizza quindi per improvvisi e velocissimi cambi di direzione degli indici borsistici, che passano dal segno positivo al negativo e viceversa in pochissimo tempo.
Questo dovrebbe far comprendere quanto sia inutile seguire minuto per minuto le sorti delle borse mondiali e che  il farlo può esporre facilmente a commettere azioni involontariamente comiche, come è accaduto ieri al notista de La Repubblica, costretto a modificare il titolo sulla prima pagina del sito del giornale in questo modo:

1. wall street rimbalza
2. wall street crolla
3. wall street soffre
4. wall street sale

Tutto nell'arco di tempo di appena 60 minuti.
Basterebbe solo questo a dirla lunga sull'accuratezza dell'informazione in genere e su quella economica in particolare del nostro paese.
I grandi media solitamente dedicano alla finanza e all'economia pochissimo spazio, quasi sempre in pagine dedicate che pochissimi leggono, salvo poi sparare titoli in prima pagina soltanto quando c'è un´emergenza.
Quando cioè tutto quello che doveva avvenire è già avvenuto e loro non l'hanno raccontato, mentre solo dopo si avvicinano agli accadimenti con lo stesso spirito con le quali affrontano i casi di cronaca nera: sparando titoli a nove colonne, pubblicando analisi di tutti i tipi, elaborate da esperti spesso poco esperti, e indiscrezioni di dubbia provenienza, alimentando soprattutto l'ansia tra i lettori.
Per il solo amor di cronaca aggiungo che ieri la borsa americana ha chiuso con gli indici in forte recupero, dopo le perdite precedenti.
Oggi il lavoro giornalistico di quanti sono rimasti nelle redazioni, che si devono immaginare come giovani stagisti sostituti dei titolari in ferie in chissà quale lussuoso resort, continuano la loro opera cercando di prevedere i punti principali della manovra correttiva che il governo porterà alle camere dopo la chiusura estiva delle camere.
Inutile dire che tutte le supposizioni, esatte o meno che siano, rischiano di influenzare l'andamento del mercato borsistico, che di suo non avrebbe neanche bisogno di ulteriori incentivi per movimentarsi.
Chiunque abbia un minimo di conoscenza delle borse ha infatti almeno il sospetto che certi movimenti degli indici azionari siano indotti dalle cosiddette "mani forti" e che il postulato dei mercati governati dalla semplice legge della domanda e dell'offerta sia una bella favoletta per bambini.
A fortificare questa convinzione è l'inchiesta aperta dalla procura di Trani sull'attività dell'agenzia di rating Moody's, salita all'onore delle cronache settimane or sono grazie ai suoi giudizi sul debito pubblico italiano che ai più sembrarono poco sereni ed equilibrati, facendo sorgere il dubbio che fossero più che altro diretti a favorire la speculazione al ribasso sulla borsa italiana e sui titoli di stato nazionali.
Ma sull'operato delle agenzie di rating i dubbi non sono nati oggi. Da tempo in molti si chiedevano se la loro attività non fosse soggetta a troppi conflitti di interessi, essendo di proprietà di banche d'affari e fondi d'investimenti che potrebbero godere di informazioni privilegiate e avvantaggiarsene nella loro attività di compravendita.
Sarà un caso o forse no, ma sia le agenzie di rating, sia banche e fondi di investimento a loro collocate hanno chiuso l'ultimo esercizio finanziario con notevoli profitti realizzati grazie al trading di borsa.
Come già accennato in un altro post, l'esigenza di creare un'agenzia di rating europea è stata avanzata ormai da tempo, ma l'autorità dell'Unione Europea e i diversi governi nazionali le fanno fronte con i loro ritmi, che sono come al solito lentissimi, mentre la Cina ha già istituito la sua propria agenzia, con la quale ha cominciato a fustigare gli americani.
La speranza è che passata l'emergenza gli europei non perdino altro tempo e che mettano in piedi tutto quello che è necessario per riequilibrare la strapotere della finanza anglo americana, per evitare in futuro altri attacchi speculativi come quelli appena avvenuti.


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