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Volevano invadere Venezia con un carroarmato: arrestati in 24

Creato il 03 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Volevano invadere Venezia con un carroarmato: arrestati in 24 apr 3, 2014    Scritto da Matteo Rinaldi    Attualità, Cronaca 0

Volevano invadere Venezia con un carroarmato: arrestati in 24

Volevano andare a Venezia. Con un carroarmato. Tutti arrestati. Si tratta di 24 persone, finite in manette tra l’1 e il 2 aprile grazie ai Ros dell’Arma dei Carabinieri, su ordine della magistratura di Brescia. Tra loro, anche Franco Rocchetta, ex sottosegretario agli Esteri del Governo Berlusconi. Già fondatore della Liga Veneta ed esponente della parte radicale della Lega Nord.
Spicca la violazione dell’articolo 270bis: terrorismo. Ma anche associazione per finalità eversve dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
Per i Ros, si tratta di “un gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative anche violente, finalizzate a sollecitare l’autonomia del Veneto”.
Ora ci sono due dozzine di persone sotto custodia cautelare, la forma più intensa di privazione della libertà personale in tema di misure cautelari.
Gli indagati invece sono in tutto 51.
Avevano costruito addirittura un carroarmato, partendo dalla base di un trattore, con un’apertura di fuoco che permetteva di sparare. Il tutto fatto a Casale di Scodisia, in provincia di Padova. Tra i loro obiettivi, da come risulta da alcune carte, anche quello di far saltare in aria dei tralicci dell’alta tensione.
Gli abitanti, ignari di tutto, si sono divisi in due fazioni.
Chi condanna il gesto come violento e antidemoratico, e chi invece lo vede come una normale reazione dei cittadini esasperati dallo Stato.
“In effetti ora capisco il via vai dei Carabinieri” ha commentato l’ex sindaco del paese, Renato Modenese “La crisi ha morso molto duro. E’ comprensibile che accadano cose come queste”.
Non è la prima volta che nel nord Italia si vedono azioni come queste. Era il 9 maggio del 1997 quando un gruppo di “Serenissimi” aveva fatto ingresso a Venezia con un piccolo carroarmato raffazzonato ed era salito sul campanile di San Marco.
E non è nemmeno la prima volta che il Veneto parla di indipendenza: proprio in questi gionri sono stati resi noti i risultati del referendum per l’indipendenza del Veneto.
Promosso da Gianluca Busato, piccolo imprenditore nel campo del software, aveva dichiarato che a votare erano state 2.360.235 persone. Il sì per l’indipendenza aveva raggiunto l’89,1%. “Abbiamo proclamato la Rpublica Veneta”.

Immediata la risposta della politica all’arresto non solo di Rocchetta, ma anche di due “serenissimi”, Luigi Faccia e Flavio Contin, già finiti in carcere nel 1997.
“Siamo alla follia” ha detto Matteo Salvini, segretario dela Lega Nord “Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano mafiosi e delinquenti e mettono dietro le sbarre persone che in carcere non ci devono stare. Faremo di tutto per aiutarli”.
Secondo il Procuratore capo di Brescia, Tommaso Bonanno, il gruppo eversivo è composto da un’alleanza tra movimenti separatista vari, tra i quali anche “Brescia patria”, il gruppo separatista sardo “Disobbedientzia”, il movimenti dei “Serenissimi” e alcuni di “Veneto Stato”.
Sono stati anche documentati contatti con criminalità albanesi per poter entrare in possesso di armi.
L’iniziativa ha ricevuto solidarietà anche dall’ex segretario Lega Nord Umberto Bossi, dal presidente del Veneto Luca Zaia che dice come “faccia pensare il tempismo di queste operaizone in un momento così delicato per il Veneto, distrutto dalla crisi. Ho l’impressione che si sia esagerato on l’uso della forza”.

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