Un anno particolare quello del Sant’Anna Tomcar, la società di volley militante nel campionato di serie B1. Dopo un girone di andata buono con 6 vittorie su 11 match, la seconda fase non si può dire stia andando altrettanto bene. Sono ben 5 le sconfitte consecutive che i sanmauresi hanno incassato nel girone di ritorno anche se, è doveroso specificarlo, i segnali positivi delle ultime partite fanno ben sperare che il finale di stagione si concluda comunque in festa.
Ma se per la squadra le cose potevano andare un po’ meglio per quanto riguarda i risultati, per Umberto Graziana, schiacciatore classe ’89 tra le fila biancorosse da quest’anno, questo periodo è un susseguirsi di successi personali. Negli ultimi 3 match Graziano si è reso autore di 37 punti, sempre al secondo posto tra i top scorer, mettendo in campo un’ottima prestazione soprattutto nell’ultima partita contro Bergamo, dove a chiuso a quota 16. Ma non solo. Proprio la settimana scorsa Umberto ha finito gli esami universitari e, a breve, si laureerà in medicina.
L’INTERVISTA
Umberto Graziana ha conosciuto il volley da bambino, a 5 anni quando ha iniziato a provare diversi sport nel suo paese Rivarolo. Come spesso accade, il fattore “squadra” è stato il motivo per cui ha scelto di continuare e dedicarsi solo a questa disciplina. Dopo svariati giri in diverse squadre a 15 anni sbarca nelle giovanili del Sant’Anna. “L’ultimo anno di Liceo ho deciso di fare un’esperienza fuori e sono andato a giocare nell’U20 di Montichiari, in provincia di Brescia. Era un casa che volevo assolutamente fare e la pallavolo mi ha dato questa opportunità. Vivevo con 2 miei compagni, ci allenavamo sempre nel frattempo dovevo studiare molto per la maturità. È stato un anno molto bello perchè era anche la mia prima esperienza fuori casa ma nello stesso tempo anche molto duro”.
Dopo 2 anni a Chieri in B2, Umberto torna all’ovile agli ordini di coach Usai in una categoria superiore. “Per me era la prima volta in questa serie. Sono molto contento di aver avuto la possibilità di giocarci e, anche se è un grosso impegno perchè oltre ai 3 allenamenti settimanali facciamo trasferte molto lunghe e con l’università non è facile coniugare le cose, era un’occasione che non potevo lasciarmi scappare”.
Lo schiacciatore con la maglia numero 5 si definisce un ragazzo dal carattere “un po’ particolare” e, quando parla del rapporto con i compagni e con il coach, spiega timidamente che non è facile avere a che fare con lui. “Sono poco espansivo e ho difficoltà ad aprirmi. Penso che alcuni miei compagni e l’allenatore (che conoscevo già dai tempi delle giovanili), possano confermare che rispetto a prima sono migliorato (anche perchè sono cresciuto) e si è creato davvero un bel rapporto con tutti loro”.
A differenza di tanti altri atleti (anche meno bravi di lui) però, Umberto come sogno nel cassetto ha sempre e solo avuto quello di diventare medico. “La pallavolo mi appassiona tantissimo ma non ho mai pensato di fare professionismo. Dalle medie, forse anche perchè ho uno zio dottore, ho sempre saputo che avrei fatto medicina”. Questo sogno si sta finalmente avverando e, l’anno prossimo, dovrà affrontare l’Esame di Stato e l’ingresso in specializzazione. “Vorrei provare ad entrare in neurologia” afferma a bassa voce quasi in modo scaramantico. “L’anno prossimo so che sarà un periodo di transizione e quindi non posso ancora fare previsioni per quanto riguarda il volley. Nei limiti dei miei futuri impegni voglio assolutamente continuare a giocare ma non so ancora dove, come e quando”.
Domenica Umberto e compagni dovranno affrontare la lunga trasferta a Cagliari per cercare di ribaltare questa serie negativa. Domenica Umberto non dovrà più preoccuparsi degli esami perchè ormai il libretto è completo. Forse, domenica, le preoccupazioni sulla tesi, la laurea e l’Esame di Stato verranno messe un po’ da parte e, forse, domenica, Umberto oltre alla conclusione del suo percorso di studi, potrà festeggiare con i suoi compagni anche una bel risultato nella sua seconda più grande passione.