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Alla fine l’eventuale decadenza di Silvio Berlusconi si deciderà per voto palese. Dopo una lunga battaglia in commissione e due fronti, uno per il voto segreto e l’altro per il voto palese, che non sembravano prevalere l’uno sull’altro, hanno visto infine prevalere la frangia sostenitrice della visibilità del voto. Con un punteggio di sette a sei, che rende bene l’idea di come la differenza tra le due opinioni fosse numericamente risicata, si va verso il voto palese, quindi. Eppure pochi avrebbero dato per scontata questa soluzione: fino a ieri i due fronti si equivalevano, con una perfetta parità, data l’astensione di prassi del presidente del Senato e della giunta, Pietro Grasso e l’indecisione di Lidia Lanzillotta, in quota Scelta Civica. Lanzillotta aveva comunque detto che avrebbe deciso dopo aver ascoltato le relazioni di Francesco Russo, del Pd e a favore del voto palese e di Anna Maria Bernini, del Pdl, a favore di quello segreto. Le due posizioni erano infatti cristallizzate con il fronte voto palese che vedeva Pd, Sel e Movimento Cinque Stelle da una parte e il fronte voto segreto che vedeva invece Pdl, Lega, Autonomie-Psi e Gal. Il deputato del Svp Karl Zeller, aveva annunciato che avrebbe votato a favore del voto segreto. L’ago della bilancia è stata proprio Scelta Civica e la decisione di Lanzillotta di votare a favore del voto palese ha fatto pendere la bilancia contro il Pdl e i suoi alleati. Si andrà con questa modalità di voto in aula, quindi e subito si sono scatenate le reazioni delle opposte frange politiche. Il Movimento Cinque Stelle ha subito cantato vittoria, con le parole della capogruppo Taverna: “Vittoria! Sarà voto palese come ha sempre proposto dal primo giorno il Movimento 5 Stelle. Con il voto palese la stella della trasparenza illumina il buio del Senato”. Dall’altra parte invece, si registra la reazione furibonda del Pdl, che è tornato a minacciare conseguenze pesanti sul Governo, nonostante le parole rassicuranti di Enrico Letta sul distacco tra le vicende dell’esecutivo e quelle giudiziarie di Silvio Berlusconi e di Berlusconi stesso, che dicono furioso per l’esito della votazione in commissione, tanto da annullare il paventato incontro con i ministri del Pdl e con Alfano per trovare una mediazione in caso di sua decadenza. La palla ora passa all’Aula per la votazione. Con il voto palese saranno possibili ancora ulteriori sorprese?