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Voto subito o arrivare al 2015?

Creato il 06 dicembre 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

specialeImpossibile per il TGLa7, non parlarne ampiamente nei giorni dopo la fine del Porcellum. L’Italia è vetrina del disagio politico che si riflette sul sociale. Il marasma è generale, ognuno tira la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il Porcellum dalla sua parte. Napolitano prova ad impegnare tutti con il suo “è imperativo fare una legge elettorale” e comunque il Parlamento è legittimato a farlo. Del resto è comprensibile che il Presidente difenda la legittimità di un Parlamento che lo ha eletto per la seconda volta capo dello Stato.

Il clima è rovente perchè, c’è chi al contrario, ritiene il Parlamento delegittimato e vogliono il voto subito con il Mattarellum. Non è scontato il ritorno al proporzionale  come molti temono e qualcuno spera. La sentenza della Corte Costituzionale è un elisir di lunga vita per il governo. Con calma bisogna pensare a una legge condivisa e intanto l’attuale governo può lavorare per tutto l’arco del prossimo anno. Grillini e Forza Italia parlano di totale delegittimazione delle Camere e  minacciano le dimissioni di massa.

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La divisione è una sola, una legge per andare subito al voto o per arrivare al 2015?

La frittata è fatta e ognuno la pensa a modo suo. Quel che c’è di sicuro è che il Porcellum non c’è più. Non si potrà votare con il sistema elettorale con i nominati e con il premio di maggioranza senza soglia. Il tempo stringe, il Parlamento deve battere un colpo prima della pubblicazione della motivazione della storica sentenza quando ne decorreranno anche gli effetti giuridici con l’abolizione del premio di maggioranza senza soglia.

Il problema è vedere chi prenderà l’iniziativa, dunque è la volontà politica del Parlamento, che dovrebbe dimostrare di averne a sufficienza. E bisognerà convincere tutti. È duello istituzionale tra Camera e Senato. Ora ci vuole sul serio una volontà politica. Non si può riportare l’orologio indietro al ’93, alla prima Repubblica con proporzioanle e preferenza unica. Ci vuole la riforma. Tornare alle urne senza un accordo di riforma parlamentare vorrebbe dire votare con il proporzionale e riprodurre larghe intese anche nella prossima legislatura.

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Un freno per i nemici del governo Letta. Ci sono i due partiti dell’opposizione che la pensano allo stesso modo. Parola d’ordine: delegittimazione e su questo le opposizioni marciano compatte. ” Siamo tutti illegittimi e elezioni subito” – “Se il Parlamento è una truffa incostituzionale, il governo Letta non ha fatto nulla per cambiarla”, tuona, come d’abitudine Beppe Grillo.  Forza Italia chiede lo scioglimento delle Camere. E tra una protesta in aula e la teoria del voto subito prende corpo la confusione.

In attesa di capire cosa succederà i tempi si allungano.

Polemiche e pareri diversi. Si ripropone il solito caos tra Camera e Senato. Il rischio è che ora tutta la politica si metta a parlare, discutere, litigare della legge elettorale mente ancora una volta i dati reali diventano sempre più allarmanti.  Le famiglie italiane si sono sempre più impoverite. Oltre il dovuto, nell’arco di una crisi che è

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stata generale ma ha colpito maggiormente alcuni paesi. In Italia ci sono, in percentuale, più abitanti a rischio povertà di tutta l’Europa dopo la Grecia. Un dato scioccante. Mentre i partiti viaggiano come al solito in un altra dimensione.


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