Anche quest’anno siamo arrivati quasi alla fine della stagione ciclistica, anche se ancora mancano molte classiche gare tardo estive/autunnali. Fra queste ne mancano tre, che a vincerle, hanno il potere non solo di salvarti la stagione ma anche di entrare nella storia del ciclismo: la Vuelta, il Mondiale e il Lombardia.
In questi giorni si sta correndo in Spagna la Vuelta e terzo e meno importante dei grandi giri presenti nel calendario ciclistico mondiale. Molti corridori usano la Vuelta per “trovare” la gamba in vista della competizione mondiale che quest’anno si svolgerà in Italia, più precisamente in un circuito in provincia di Firenze fra Firenze stessa e Fiesole. Percorso duro, adatto a corridori che reggono la salita e con spunto veloce dopo una gara di oltre 250 chilometri. Forse anche per questo la Vuelta anche quest’anno è una delle corse più intense e appasionanti della stagione. Sicuramente più incerta e avvincente del Giro d’Italia e del Tour de France.
I principali favoriti della Vuelta di quest’anno sono Nibali (che cerca una storica accoppiata Giro – Vuelta), Valverde (desideroso di riscatto dopo aver praticamente perso ogni velleità al Tour dopo la “tappa dei ventagli”), Rodrigues (che dopo i tanti podi nei grandi giri vuole finalmente indossare la maglia di leader all’ultima tappa), Roche (ottimo il suo Tour e qui arriva nelle vesti di Capitano), Moreno (sempre a caccia di qualche tappa e di un piazzamento nei dieci), Basso (desideroso di dimostrare che nonostante l’età ancora può essere competitivo nelle tre settimane) e Pozzovivo (sempre temibile nelle tappe in salita). Strada facendo si è aggiunto anche l’americano Horner, il vecchietto del gruppo con i suoi 41 anni.
Dopo due settimane la classifica generale è più incerta che mai. Durante le tappe si sono avvicendati al comando molti corridori (Nibali, Moreno, Horner e Roche) senza che nessuno sia riuscito a prendere un vantaggio decisivo sugli altri pretendenti. Al momento la differenza la fanno gli abbuoni e la cronometro dell’undicesima tappa. Nelle altre tappe gli uomini di classifica sono quasi sempre arrivati più o meno insieme (a parte nella decima dove Horner è riuscito con una stupenda azione nell’ultima salita a rifilare quasi 50 secondi a Nibali e più di un minuto agli altri).
La classifica vede Nibali leader con 31 secondi di vantaggio su Roche(spesso piazzato e a caccia di tempi d’abbuono anche nei traguardi intermedi di tappa), 46 secondi sulla coppia Valverde e Horner, 2 minuti e 33 secondi su Rodriguez (che di solito fa sempre una grande terza settimana che gli permette di guadagnare tempo e posizioni), 2 minuti e 44 secondi su Pozzovivo e 2 minuti e 52 su Basso. Secondo me la vittoria finale ormai è una questione fra i primi quattro in classifica, ma ho citato anche Rodriguez, Pozzovivo e Basso perchè nel ciclismo nulla è scontato e il distacco dalla testa è si pesante, ma ancora non definitivo.
Come sempre la Vuelta prevede tappe abbastanza corte, la maggioranza delle quali sotto i 190 chilometri, e tante salite. Le vittorie di tappa sono andate a Moreno (2), Horner (2), Roche, Cancellara, Matthews, Morkov, Stybar, Konig, Gilbert e Barguil (oltre all’Astana che ha vinto la cronosquadre iniziale). Per i nostri colori oltre all’ottimo Nibali, capace di arrivare secondo in una tappa vinta da Horner, ci sono anche i due terzi posti parziali di Pozzovivo e un secondo posto di Nocentini