Caro (si fa per dire) Direttore del Giornale,
sono un blogger e studente universitario. Mi scusi per i toni un po’ pepati del seguente articoletto, ma immagino che, scrivendo certe menate quasi quotidianamente, Lei sarà gentile, e non si scandalizzerà più di tanto.
Le scrivo perché oggi mi è successa una cosa terribile: sono arrivato a tanto così da mandarle una lettera di ringraziamenti.
Sono sicuro infatti che poche sparate di Berlusconi possano affondare il Pdl meglio di quanto non faccia Lei ogni giorno, infaticabile bouncing balls pronto a perdere capelli, faccia e papille gustative per difendere il suo padroncino o attaccare chiunque le venga indicato come il Nemico.
Signor Sallusti, devo darle che atto che riesce a creare insulti meravigliosi, davvero. Sono talmente ridicoli che si ritorcono non tanto contro di Lei, povero burattino nelle mani di un uomo meno calvo, quanto contro il Suo tristemente noto datore di lavoro.
Nello specifico, la campagna contro Oscar Giannino degli ultimi giorni, che Lei sta portando avanti alzando parecchio i toni,, sta producendo un buon effetto: infatti perdete pezzi ogni volta che Lei apre bocca.
Davvero, non è per essere scortesi, ma Lei pubblica editoriali che nemmeno io accetterei nel mio blog, talmente sono scritti male.
L’ultima trovata è stata incolpare Giannino di avere dei gatti. Ha pure affermato che uno di questi gatti avrebbe pisciato sulla Sua sedia. Scusi se esprimo il pensiero degli utenti di Twitter in questi minuti, ma devo dirLe: viva il gatto di Giannino!
Capisco che Lei debba tornare a sgranocchiare qualche osso, quindi Le dedico un ultimo pensierino, per spiegarLe come mai, pur essendo Lei il maggior regalo che Berlusconi avrebbe potuto fare ai suoi avversari, non sono riuscito a ringraziarla.
Signor Direttore,
Le direi grazie perché ogni volta che digita cazzate ci regala voti.
Le direi grazie perché ogni volta che erutta cretinate perde lettori e guadagna avversari.
Le direi grazie perché ogni volta che mitraglia Giannino con le Sue balle ci fa capire che siamo sulla giusta strada.
Invece non La ringrazio, perché più scrivo articoli più mi rendo conto che non voglio diventare giornalista (pur ammirandone alcuni); e questo a causa di gente come Lei, che dimostra come i più potenti esponenti di questa categoria sono ottimi cani da riporto, ma niente di più.
Vittorio Nigrelli