commento di Rosa MaiuccaroSummary:
Nell’epoca dei selfie e dell’autocelebrazione, ci sono attori che, non avendo molte possibilità di mettersi in mostra, decidono di investire direttamente su di sé, autoproducendo i propri film. Ovviamente non è il caso di bravi attori come Pierfrancesco Favino che a Venezia presenterà l’opera prima di Michele Alhaique, Senza nessuna pietà, di cui è protagonista e produttore. E’ invece il caso del bel Giulio Berruti che dopo il successo in televisione con La Figlia di Elisa – ultimo deludente episodio della fiction televisiva Elisa di Rivombrosa – e qualche piccolo ruolo al cinema si appresta a debuttare in un ruolo da protagonista nella commedia musicale Walking on Sunshine. Diretto da Max Giwa e Dania Pasquini (Streetdance), il film vuole essere un omaggio alla scena musicale degli anni Ottanta a partire dalle hit Wake Me Up Before You Go-Go dei Wham!, Venus dei Bananarama a Don’t You Wanna Me dei The Human League, dalle magnifiche voci di Cher (If I Could Turn Back Time) e Cindy Lauper (Girls Just Want Have Fun) a quelle di Whitney Houston (How Will I Know) e Madonna (Holiday). La storia è questa: tra l’inglese Maddie (Annabel Scholey) e l’italiano Raf (Giulio Berruti) è un colpo di fulmine. Dopo essersi conosciuti in vacanza al mare decidono in quattro e quattr’otto di organizzare le loro nozze. Al matrimonio, oltre ad una caterva di amici (interpretati tra gli altri dalla cantante Leona Lewis, alla sua prima esperienza sul grande schermo), Maddie invita anche l’introversa sorella Taylor (l’esordiente Hannah Arterton), ignara del fatto che quest’ultima abbia vissuto un intenso flirt l’estate precedente proprio con Raf. Il film gioca così su innumerevoli equivoci, discreti numeri di ballo e canto e un ruffiano quanto prevedibile intreccio d’amore.
Pur avvalendosi di location mozzafiato (il film è stato girato in Puglia), Walking on Sunshine è un fallito connubio tra Mamma Mia! e Il Matrimonio del Mio Migliore Amico. Senza contare per un momento il mediocre livello recitativo, la sceneggiatura del film è spudoratamente banale, un insulto all’intelligenza dello spettatore. Alla mancanza della freschezza e del brio che un film di mero intrattenimento dovrebbe portare con sé, si aggiunge il narcisismo all’ennesima potenza dimostrato da Giulio Berruti, che oltre ad essere negato per il canto e la danza (il The Guardian sottolinea come il cast sia composto da bravi ballerini e cantanti ad eccezione di lui, prendendo addirittura in giro il suo accento), appare per tutta la durata del film come un testimonial di una campagna pubblicitaria per creme solari. I suoi pettorali sempre in vista non lo aiutano di certo a mostrarsi all’altezza di uno dei ruoli più semplicistici mai visti sullo schermo. La sua partner Annabel Scholey, non gli è certo superiore di molto facendo rimpiangere Gemma Arterton, sorella naturale di Hannah Arterton, che i produttori avrebbero tentato a lungo di convincere. Visti i risultati, diamo atto alla promettente attrice inglese di aver fatto la giusta scelta a non umiliarsi entrando nel cast di una pellicola tanto scarsa e inconsistente. Se veramente volete guardare un film musicale e scatenarvi nelle danze, vi raccomandiamo di recuperare il sorprendente Jersey Boys di Clint Eastwood. Nonostante sia una commedia dichiaratamente estiva e Walking on Sunshine sia già uscito in Inghilterra, l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 4 settembre 2014, distribuito da Eagle Pictures.
di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net