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A farcelo ricordare ci ha pensato Nigel Cole col film "We want sex".Siamo in Inghilterra nel 1968 nello stabilimento Ford di Dagenham dove le 187 donne che vi lavorano si ribellano alle discriminazioni lavorative e sociali a cui sono costrette, proclamando il primo sciopero femminile della storia e spianando la strada per la parità di salario fra uomini e donne non solo nell'Inghilterra sessantottina ma in tutto il mondo.Nel film si respira l'aria di oppressione vissuta dalle donne fino a pochi decenni fa e non solo, perché la tanto agognata parità ancora oggi resta in molte parti del mondo solo un miraggio. In Iran e in moltissimi altri paesi le donne sono spogliate della loro dignità, non possono guidare, uscire da sole, decidere per se stesse, non possono studiare, leggere, sono trattate peggio degli animali perché sono ritenute inferiori agli animali. Finiscono in galera per adulterio se vengono violentate, mentre il violentatore resta impunito e vengono uccise, torturare, sfigurare con l'acido o il fuoco se osano ribellarsi. Ancora oggi bambine vengono uccise appena nate perché colpevoli di essere femmine.Nel resto del mondo le donne per fortuna possono vantare una libertà paragonabile a quella degli uomini, anche se sono ancora poche le donne che occupano posti di potere e spesso devono fare i conti con i pregiudizi trascinati da un maschilismo radicato che ancora fatica a estinguersi. Senza contare che spesso gli ostacoli se li pongono le donne stesse, ostaggi inconsapevoli di consuetudini e tradizioni sociali che vengono assorbite fin dall'infanzia. Ma in fondo la libertà è anche questo: avere la possibilità di decidere se usufruire o no della libertà stessa.Ma se oggi possiamo considerarci libere lo dobbiamo a tutte quelle donne, come quelle rappresentate nel film "We want sex", che si sono battute affinché anche noi oggi potessimo decidere.Pochi decenni fa non bastava a una donna avere una laurea con tanto di lode per farle acquistare credito agli occhi di una società profondamente maschilista. E non bastava lavorare quanto e più di un uomo per guadagnare lo stesso stipendio, anzi, il salario di una donna era addirittura meno della metà, e pensare che mentre ora gli uomini iniziano ad occuparsi anche delle faccende di casa, all'epoca casa, famiglia e figli erano tutti sulle spalle delle donne. E non essere picchiate, tradite o essere ascoltate era un privilegio.
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