Wrong Turn 4 – Bloody beginnings è esattamente quello che uno si aspetta.
Uno splatterone con belle ragazze mostri affamatissimi.
Vorrebbe passare come inizio della vicenda, in realtà Declan O’Brien sfrutta lo spunto dell’originale e ci gioca per creare un film autonomo.
Prologo trent’anni prima in un sanatorio pieno di freaks nel mezzo della montagna.
Tra loro ci sono tre fratelli particolarmente sadici e sanguinari (oltre che cannibali) che riescono a fuggire e a liberare gli altri pazienti/detenuti.
Il risultato è una rivolta che provoca una strage.
Trent’anni dopo un gruppo di ragazzi organizza un weekend sulla neve in una baita che ovviamente non riescono a raggiungere.
Si fermano prima di congelare nel vecchio ospedale ormai abbandonato.
Ma lì dentro vivono ancora i tre fratelli deformi e cannibali che non credono ai loro occhi quando vedono arrivare tutto quel ben di Dio che viaggia su due piedi.
Ovviamente finirà in una nuova carneficina.
Si viaggia su stereotipi e situazioni classiche.
Gruppo di ragazzi isolati nel bosco, scherzi tra loro per spaventarsi un po’ fino al momento dell’incontro col mostro, poi la carneficina che decima i protagonisti.
Tanto sangue, tantissime urla delle ragazze, che fanno a gara a superarsi tra loro.
Il godibile del film sono i molti momenti splatter, a partire dalla scena in cui i tre mostri fanno a fettine il malcapitato ancora vivo, bollendolo e mangiandolo fresco.
Molto buona la sequenza inziale della rivolta nel sanatorio con i freaks che distruggono tutto sulle note splendidamente fuori luogo di Danubio blu.
E poi splatter esagerato, fiumi di sangue, teste che saltano, filo spinato che sgozza, organi asportati e tutto quello che vi viene in mente del panorama sanguinolento del genere.
Oh… anche le ripetute scene di sesso lesbico tra Tenika Davis e Kaitlyn Wong, con l’evidente ricerca del pruriginio dato da due bellezze di terre lontane, non è da buttare via.