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Wulff e noi

Creato il 03 gennaio 2012 da Ilpescatorediperle
Christian Wulff non se la sta passando molto bene. Il mese scorso si è scoperto che nel 2008 aveva ricevuto un prestito di mezzo milione di euro a condizioni molto vantaggiose (meno della metà del normale tasso d'interesse) da parte della moglie dell'imprenditore Egon Geerkens, versato sul conto della consorte in forma "coperta". Si calcola che il credito privato gli abbia fatto risparmiare circa 20.000 euro di spesa per interessi. Lo scopo era l'acquisto di un'abitazione.Christian Wullf ai tempi era il Presidente del Land tedesco Niedersachen (Sassonia Inferiore) e capo della CDU locale.Oggi, Christian Wullf, oltre ad essere quasi omonimo di un filosofo che non mi è mai stato molto simpatico, è il Presidente della Repubblica Federale di Germania.Di che cosa è accusato? Di aver accettato favori da un imprenditore amico in un momento in cui ricopriva un importante incarico politico che lo rendeva influenzabile; di aver mentito in passato ad una domanda diretta, dichiarando di non aver alcun rapporto economico con i Geerkens; di non aver fornito una versione convincente dei fatti, ma soltanto delle fette (come suggerisce l'espressione tedesca che è stata utilizzata per definire il suo atteggiamento: Salamitaktik, la tattica del salame); di avere infine, negli ultimi giorni, mandato email perentorie e minacciose ad alcuni giornali per far tacere le voci sul suo conto.Questa storia, che ricorda forse il nostro caso Scajola, è interessante per diversi motivi. Dopo l'affare zu Guttenberg, si tratta del secondo grande scandalo ai vertici dello stato tedesco coinvolgente il partito della cancelliera Merkel. In un periodo di crisi, certi privilegi ingiustificati sono anche più odiosi.C'è però una riflessione che ci riguarda più da vicino di altre. Il caso Wulff, comunque si concluda (in molti chiedono le sue dimissioni), ci mostra che la Germania, lo stato oggi più potente e forse più prestigioso d'Europa, non è il regno dei fini o la repubblica delle virtù. È un paese dove i politici talvolta approfittano della loro posizione e delle loro conoscenze come tanti altri - come l'Italia. La differenza determinante è un'altra: il modo con cui i media e la società civile sanno puntare il dito contro illeciti e comportamenti censurabili della politica e sanno condannarli, anche quando, a noi abituati a ben altro, sembrano poca cosa. Il modo in cui a tali illeciti sanno porre rimedio (come non ho dubbi avverrà anche per Herr Wulff).
Questo dovrebbe far pensare che non è poi così difficile essere un paese civile. E che il maggior costo della politica è l'impunità massiva di chi ricopre posizioni di potere, è il servilismo di chi non dice niente e lascia fare, e l'immaturità del popolo elettore.In Italia non mi pare si parli molto di questo caso tedesco. Oggi si producono invece molte lamentazioni sul fatto che la Germania abbia, in questo momento difficile, addirittura aumentato il proprio tasso di occupazione, mentre noi... Forse lo stile con cui si sta affrontando il caso Wulff e la salute dell'economia sono variabili indipendenti. Forse, in qualche modo, le due cose c'entrano.
Sì, non sarebbe male essere un paese più civile.
Wulff e noida TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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