Il Teatrino degli Illusi. Bologna
Domenica 18 marzo, nelle atmosfere un po’ retrò de “Il teatrino degli illusi”, locale di cabaret spettacoli dal vivo nato da un’idea di Giovanni Cacioppo,(uno dei comici di Zelig) che ne è direttore artistico e di Massimo Princigallo, direttore tecnico , si è svolto Wunderplatz un’esposizione curata da 9 desingners “Wunderbar” davvero selezionati. (www.ilteatrinodegliillusi.com).La magia dell’antico evocata dal locale è una rarità oggi giorno…. parliamo di un posto che ha molto da raccontare! Il “teatrino degli Illusi” con il nome di Mundo de Noche nasce come night di lusso, raffinato, senza donnine nude né volgarità ma negli anni ’80 viene rilevato da Schicchi…e la musica cambia! Moana Pozzi diventa direttore artistico ma anche star degli spettacoli osé. Successivamente e fino a 3 anni fa, Vicolo Quartirolo, la via in questione ospiterà il Cinema Italico, cinema a luci rosse chiuso dalla questura…come direbbe Lucarelli “questa è un’altra storia” perciò torniamo a noi. Tra ombre, luci soffuse, tavolini di legno scuro, pareti ricoperte di carta, dettagli di design vintage, atmosfera da café-chantant, colpi di luce illuminano i partecipanti.La luce è quella emanata dalle lampade create da Matilde e Noemi, il duo di Hatta Lab 21. Si tratta di lampade fatte con materiali e oggetti che altrimenti resterebbero parcheggiate in qualche vetrinetta sotto una coltre di polvere. Loro riescono a riciclare tazze, scolapaste, soldatin ( per fare un esempio). Hatta Lab 21 ha iniziato quest’attività solo ai primi di gennaio e già le loro creazioni vengono vendute presso il negozio di Forlì “Ofelia tutto torna” e presto saranno in altri due negozi. (facebook.com/hattalab21).HattaLab21.
Presenti altri bagliori provenienti da lampade di ispirazione “Spazio 1999” il progetto dell’artista è ancora top secret….tutto è in evoluzione, il creatore stesso lo è! Ne parleremo più avanti.Dall’oggettistica passiamo alla moda. Sempre più originali i colletti di Meike everaarts che continua la sua collaborazione con Maurizio Savoldi e il suo laboratorio di tessuti ecologici e filati naturali. I suoi capi sono venduti da Martino Design e Pesci Pneumatici. In progetto un proprio atelier bolognese. (www.meikeeveraarts.com). Se vi va potete visitare le sue creazioni anche il 31 marzo presso La Pillola e l’1 aprile in Vicolo Broglio in esposizione con LaMartacuce, accompagnate da una jam sessione.Meike everaarts.
Michela di Crescenzo espone alcuni capi della sua linea “mani”. E’ una promettente stilista che viene dall’esperienza maturata presso La Perla. Predilige tessuti stretch e capi universali. Prossima uscita….proprio imminente…la sua collezione di capi lusso.(http://www.mani-hm.it/).
"mani" di Michela Di crescenzo.
Di ispirazione anni’20 sono i cerchietti-cappellino di Olivia Iron, hats and flower designer. Creazioni ricercate, tessuti comprati in Italia e in Francia e una manualità tramandata da nonne sarte e madre costumista. (http://www.oliviairon.com/).Olivia Iron.
Olivia Iron si definisce creatice di atmosfere e a mio parere lo sono un po’ tutti gli espositori del Wunderplatz dove possiamo vedere grazie a Dario Quintavalle e al suo progetto “Il cappello magico” dei cappelli interamente eseguiti a mano su forme di legno. Il suo atelier si trova a Bologna in Via del Guasto 5 e si realizzano cappelli su misura e repliche storiche.(www.ilcappellomagico.it).Il cappello magico.
Ritorniamo al riciclo con le realizzazioni di Cami Gualta. Carmela e Maria ,ispirate dalla natura, dalle forme di fiori e foglie, recuperano pneumatici esauriti e sfatti che diventano dei prodotti di vero artigianato:collane, spille,orecchini. Se pensate a degli accessori molto freak siete fuori strada……guardate le foto. (www.camigualta.com).Cami Gualta.
E parliamo ancora di bijoux con Stefania Bandinu che il 30 marzo inaugurerà la sua mostra Travel memoirs#3, presso La Pillola, Via Mascarella 37, Bologna: raccolta di storie di viaggi racchiuse in gioielli in edizione limitata. Utilizza carte del Touring Club del 1958-59. (www.stefaniabandinu.blogspot.com).Ai suoi gioielli fa parlare lingue antiche con la sua serie “Scritture antiche” e riproduce immagini antiche del circo in “Circus”.Nella serie dedicata ai viaggi si ispira ad Amelia Erhart aviatrice statunitense vissuta tra fine 1800 e prima metà del 1900.Metalli poveri, stoffe, carte tutto viene lavorato in modo artigianale.Se amate oggetti e accessori inusuali e unici questi artisti fanno proprio per voi….seguiamoli insieme…….