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Zio Paperone e i segreti del deposito

Creato il 23 giugno 2015 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Zio Paperone e i segreti del deposito

Storia e statica del simbolo di Paperopoli in mostra al Museo del Fumetto di Milano

Ha quasi settant’anni ma non li dimostra e i segreti del suo deposito da “fantasticatilioni” di dollari sono stati finalmente svelati. Parliamo di Paperon de’ Paperoni, il più anziano e avaro della famiglia dei Paperi Disney a cui il Museo del Fumetto di Milano dedica la mostra “Zio Paperone e i segreti del deposito”. L’idea è venuta a Ferdinando Zanzottera, docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano, che l’ha realizzata insieme all’architetto Andrea Tardito e all’ingegnere Luca Sgambi e grazie alla collaborazione con il settimanale Topolino e la Scuola di Architettura Civile del Politecnico.

Si tratta di uno speciale excursus sulla storia personale ed editoriale di Zio Paperone. Si comincia con tutti i segreti di Uncle Scrooge Mc Duck (il suo nome originale), personaggio creato dal disegnatore americano Carl Barks nel 1947 ispirandosi proprio a Scrooge, il protagonista avaro e ricchissimo del “Canto di Natale” di Charles Dickens. Si esplorano i lati più nascosti del suo carattere anche tramite albi provenienti dalla Fondazione “Franco Fossati” e numeri rari di Topolino, come il 677 datato febbraio 1948, prima apparizione in Italia del papero multimilionario.

Ampio spazio, inoltre, a tutta la dinastia dei paperi, dai nipotini Qui, Quo, Qua a Paperino fino a Nonna Papera, senza trascurare i suoi nemici di sempre come Rockerduck, la strega Amelia e la Banda Bassotti, in un viaggio entusiasmante attraverso tavole e illustrazioni originali dello stesso Barks insieme a quelle di altri artisti come Giorgio Cavazzano, Andrea Freccero e Corrado Mastantuono. Un’installazione multimediale, realizzata da Global Media, permette di scoprire l’intero albero genealogico dei Duck Dysney mentre in anteprima saranno mostrate le tavole della nuova saga estiva “La grande corsa (contro il tempo)”, disegnata da Alessandro Perina e con i testi di Bruno Enna.

La seconda parte della mostra è dedicata all’aspetto urbanistico e architettonico di Paperopoli e del deposito di Uncle Scrooge. Come sarebbe la mappa della città se esistesse per davvero? Quanto sarebbe grande il deposito per contenere l’intero patrimonio di Zio Paperone che ammonta a 9 fantasticatilioni, 4 bilongilioni, 6 centrifrugalilioni, 8700 $ e 16 cents? A queste domande rispondono i bozzetti originali di Blasco Pisapia, disegnatore che nel 2014 ha dato vita ad una guida turistica di Paperopoli (pubblicata su Topolino), e “La fabbrica delle miniature”, che riproduce il mitico deposito nei minimi particolari.

Questo aspetto viene approfondito dall’ultima sezione della mostra, curata dall’ingegner Sgambi della Scuola di Architettura Civile, che mostra il progetto tecnico strutturale del deposito come se stesse per essere costruito nel mondo reale. Da qui si passa a installazioni e plastici di Paperopoli e del deposito realizzati dal laboratorio +Lab del Politecnico di Milano con la tecnica della stampa 3D, intervallati dai rendering di Global Media sugli edifici più interessanti di questa città immaginaria.

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