Zuckemberg è l'uomo dell'anno

La prestigiosa rivista Time ha deciso, l'uomo dell'anno è l' "amico" Mark che sovverte il parere dei bookmakers e il giudizio popolare e batte in volata il "profeta" Julien.
E' il coronamento di un quinquennio che ha portato le relazioni personali su un piano completamente nuovo, avendo l'enorme merito di "rimpicciolire" sensibilmente il mondo.
Aldilà della diatriba sul merito del premio (il "popolo" era pro Assange e in molti pensano che se bisognava premiare Zuckemberg, andava fatto nel 2005, anno di nascita di Facebook) , quello che emerge è il dominio della rete in quest'anno solare.
E' Internet il vero re.
Tutto oramai corre lungo le autostrade webmatiche, se non frequenti la rete non esisti, non conosci, sei un fastidioso retaggio del passato.
Il futuro è qui, la notorietà che una volta dava la televisione ora la da Youtube, l'edicolante che vendeva i giornaletti sconci è stato soppiantato da Youporn, in treno il giornale cartaceo largo un metro è estremamente demodè, molto meglio un Ipad.
La rete è libertà, è democrazia, è il trionfo dei milioni di signor Nessuno che almeno in questo universo informatico trovano un loro posto e una loro ragione d'essere.
 E' vero Internet ci ha dato la possibilità di rincontrare amici di cui non sentivamo la mancanza, vedere cose che avremmo di gran lunga preferito non vedere mai o conoscere cose che era molto meglio non sapere, ma è la versione tecnologica dl biblico frutto della conoscenza, sta soltanto a noi tirarne fuori il meglio e farne un buon uso.