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Lo sconosciuto che amava i classici

Da Robertodragone

Chiara, lo vedi quell’uomo? È qui da stamattina. Che significa che è qui da stamattina? Significa che quando stamattina sono venuto ad aprire la libreria lui era fuori che aspettava. Mi ha visto e sorriso. Poi quando ho aperto la libreria lui è stato il primo cliente ad entrare. Durante la giornata, tra un cliente e un altro, l’ho visto un paio di volte aggirarsi tra gli scaffali. Ed ora eccolo lì. Solo ora collego tutto: quell’uomo è qui da stamattina. Oddio, sarà un terrorista? È un terrorista! E perché dovrebbe essere un terrorista? I terroristi studiando il luogo prima di colpirlo.

Chiara si vide intorno, come se all’improvviso si sentisse spiata. Ingenuamente vide che il reparto dei best sellers, reparto a cui lei lavorava da tre giorni per risistemare i libri esposti, era molto distante dall’uscita. E lei sapeva bene quanto, già da quand’era una bambina, fosse lenta a correre.

Ma secondo te un terrorista colpirebbe una vecchia libreria prossima al fallimento? La nostra è una libreria storica, colpirla sarebbe un duro colpo per la città. Chiara ma va a cacare. E poi non ha per niente l’aria di un terrorista. Se dovessi dire che aria abbia quell’uomo direi quella di un uomo singolare, addirittura intelligente. E da cosa lo deduci? Guarda come veste, non sono abiti firmati ma sono abiti ricercati, guarda poi l’accostamento di colori. Sicuramente non è un deficiente. Io i deficienti so riconoscerli. Marco secondo me leggi solo troppi libri gialli.

Marco si accigliò.

Be’ in ogni caso non è un terrorista. Vacci a parlare. Perché io? Perché sei un uomo. Ah quando dovevi dirmi di no alla rassegna sui film di Almodóvar all’occorrenza ero “un uomo per metà a cui piacevano generi cinematografici femminili”, ora se devo andare a parlare al terrorista sono un uomo per intero. Ma non era un uomo per bene? Sì be’, non c’entra niente. Ma di cosa state parlando voi due da dieci minuti? Marco pensa che quell’uomo sia un terrorista. Non ho detto che è un terrorista! Notavo solo il fatto che è in libreria da stamattina. Da stamattina? Che sia tanto indeciso? Vacci a parlare, no? Lo dicevo io. Ma perché dovrei andarci io? Perché lo hai notato tu per prima. Ma tanto tra mezz’ora chiudiamo. Appunto, magari lo aiuti nella scelta dell’acquisto, oppure, nel caso contrario, lo avvisi che tra poco chiudiamo.

Marco era indeciso, guardò le sue colleghe e si avviò silenzioso verso lo sconosciuto.

Aspetta!

Urlò Eleonora afferrando il braccio di Marco e fermandolo, molti clienti si girarono con uno scatto improvviso. Lei sorrise loro e si scusò.

Aspetta… Ecco dov’è che ho visto quell’uomo, era qui l’altro giorno. Ricordo che ha girovagato per la libreria per qualche ora. E’ un terrorista! Uhm, ne sei sicura? Sì, ma certo. Lo ricordo bene per lo stile del vestiario, ricordo che lo vidi gironzolare nel reparto classici e pensai che probabilmente, be’, era l’uomo della mia vita. Per così poco? Sai quant’è difficile trovare un uomo che sappia vestire e ami i grandi classici? Veramente a me… Seh, a te, a te. Marco te ti guardi i film di Almodóvar. Guardi i film di Almodóvar? Non capisco perché lo troviate tanto strano. Non avete mai visto un film di, che so, Stallone? Mai. Hai voglia. Vedete? Allora che si fa con lui? Gli vado a parlare io, chissà se non attacca bottone. Eleonora è un terrorista, ho paura. Ma quale terrorista e terrorista. Come sto? Uno schianto.

Non è vero, non trovi che ultimamente sia ingrassata un po’?

Posso aiutarla? Oh salve, grazie ma sto solo dando un’occhiata. Sì, la sto osservando da qualche minuto. Il fatto è che tra poco chiudiamo, quindi volevo aiutarla in modo che non se ne andasse a mani vuote. Non che sia obbligato ad acquistare qualcosa, tuttavia non vorrei che dopo così tanta indecisione lei se ne vada sconfitto dall’incertezza. Molto gentile veramente, ma spesso passeggio nelle librerie solo per rilassarmi un poco. Non mi sento mai obbligato a comprare qualcosa. Uhm, anzi, forse sì. Ogni volta che entro in una libreria mi sento obbligato a comprare almeno uno dei tanti libri interessanti che trovo durante le mie ricerche. Ma se acquistassi almeno un libro in ogni mia passeggiata non avrei una casa ma una libreria comunale. Quindi non posso aiutarla in nessun modo? Ho paura di no, ma la ringrazio molto. Va bene. Noi tra mezz’ora circa chiudiamo. Quindi buona serata. Altrettanto.

Ehi! Vieni qui! Cosa c’è? Cosa state facendo? Chiara ha avuto l’idea geniale di mandare indietro i video della sorveglianza e ha visto che effettivamente… Effettivamente quel terrorista è qui da stamattina, ma non solo: è venuto qui anche l’altro ieri e lunedì. E chissà quante altre volte! Guardatelo, cosa sta facendo? Mi hai rovinato la sorpresa! C’è un indizio… Un indizio? Chiara non siamo in CSI. Zitto tu! Allora, l’indizio è che apre un libro ogni tanto e dentro ci infila qualcosa. Qualcosa? Sì, ma non sembra una bomba. Mah! Zitto tu! Comunque per davvero non sembra una bomba. E che cos’è? Sembra un foglietto. Un foglietto? Aspettate, sbrigo questa cliente e torno.

Salve. Buona sera. Amante dei classici? Non proprio, ma… Be’, sono curiosa di leggere questo libro. L’ho letto, è meraviglioso. Bene, magari le farò sapere. Certamente.

Ragazzi i classici stanno tornando di moda! Sì sì, bello. Guarda qui Eleonora, inserisce dei fogliettini anche nei libri delle altre sezioni. È davvero misteriosa questa situazione. E poi sono io che leggo troppi gialli? Marco non essere permaloso. Questa cosa è davvero strana. Che sono quei foglietti? Non lo so, domani arriva Andrea e gli diremo tutto. Per ora iniziamo a chiudere tutto.

In via della Repubblica un gruppo di giovani urlavano e ridevano fuori il bar Da Antonio. Anche lei era una giovane a cui piaceva ridere, ma quella sera aveva deciso di non uscire, sapeva che non ne avrebbe avuto voglia già da appena sveglia. Era ancora scossa, con lei la vita era stata imprevedibile, e un’oscura sofferenza l’aveva colpita inaspettatamente. Per questo, per illudersi di avere ancora potere sulla vita, si era prefissata un piano sereno e privo di pericoli, che stranamente aveva eseguito alla lettera: aveva iniziato la giornata con una colazione con fette biscottate e marmellata e burro, poi doccia, poi passeggiata con Charlie Chaplin, il suo amato bassotto; poi la spesa: aveva comprato qualcosa di leggero, un’insalata mista con qualche panino; dopo pranzo aveva riposato sull’amaca fuori il terrazzo, aveva preso anche un po’ di sole; nel pomeriggio aveva passeggiato per il centro, e poi aveva chiuso la giornata andando in libreria per comprare un nuovo libro da leggere. E proprio in libreria era successa una cosa strana. Si era subito diretta verso i romanzi rosa, in quel periodo amava quel genere così semplice e banale perché già leggeva abbastanza libri impegnativi per l’università. Aveva raccolto un libro che sembrava poterle interessare quando un foglio era caduto per terra. Per prima cosa si era guardata intorno per vedere se ci fosse qualcuno che avesse visto la scena, poi si piegò e lo raccolse, infine lo aprì. C’era scritto il titolo di un libro e le indicazioni per trovarlo. Si guardò ancora intorno, restò ferma come se attendesse che il cervello le comandasse di andare verso i classici e trovare il libro il cui titolo era scritto sul foglio. Alla fine così fece, si mise alla ricerca di quel libro. Quando lo trovò rimase a fissare la copertina rigida e colorata, con su stampata la fotografia dello scrittore. Lo sfogliò velocemente e trovò un altro foglio, lo lesse.

Salve. Buona sera. Amante dei classici? Non proprio, ma… Be’, sono curiosa di leggere questo libro. L’ho letto, è meraviglioso. Bene, magari le farò sapere. Certamente.

E così con la finestra aperta che dava su via della Repubblica una ragazza leggeva un libro bellissimo, risate esagerate salivano su dalla strada. Sul comodino c’era un foglio di uno sconosciuto, ogni tanto smetteva di leggere e lo fissava.

Il mattino seguente il suo sorriso splendeva più del sole. Non fece alcun piano per la giornata.


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