E non solo 10 tipi di disoccupato che sicuramente hai incontrato ma non hai il coraggio di ammettere di essere stato anche tu…
Perché ammettiamolo, tutti noi siamo disoccupati di un qualche tipo, e forse per la nostra serenità mentale dovremmo riconoscerlo e ammetterlo. Di quale tipo siamo, intendo.
O siamo stati.
O non vogliamo mai mai mai e poi mai essere.
O siamo destinati a diventare.
O saremo per un po’ prima di smettere…
1. il disoccupato a macchia di leopardo: è forse il tipo più comunque, quello che tutti prima o poi siamo stati, perciò vale la pena di aprire l’elenco con lui. E’ quello che un giorno fa questo un altro giorno fa quello, poi sta fermo e ne perdi le tracce per quei due o tre mesi (tanto che ti chiedi se non sia cascato nel distruggidocumenti durante l’ultimo lavoro e ce lo siamo giocati) poi ricompare all’equatore.
Mimetico e adattabile a tutto, sempre di moda, questo jolly della disoccupazione è la moderna, e disoccupata, versione del tipico italiano medio con le mani in pasta ovunque.
Solo che ha perso la skill fondamentale del suo antenato: trarre profitto dalle proprie conoscenze/ccompetenze/… affarosità.
Bravo.
2. il disoccupato a targhe alterne, o a singhiozzo: che può sembrare simile al primo.. invece è diverso. E’ molto diverso. il segreto non sta nel polso.. ma nel ritorno ciclico – oppure alla “sparsità” (nel primo caso) – dell’occupazione. Capito, no?
3. il disoccupato convinto: ovvero l’esemplare dal divano. Altresì detto “esemplare frittata senza burro”, che da quel divano proprio non lo scrosti neanche con la paletta da pizzaiolo..
Si distingue dal tipo 5., prima che ve lo chiediate, per l’atteggiamento “rose e fiori” o “life is beautiful” con cui si aggira per le strade, o per le case altrui. Ha sempre quel sorrisetto monnalisesco che pare voler dire: sei pieno di problemi? povero stolto, io si che me la passo bene, tu non puoi capire quanto…
4. il disoccupato trinceista: quello che s’è – diciamolo alla napoletana – “definitivamente rott u cazz”, e che va gridando ai quattro venti la propria rottura. Anche ai colloqui, oramai.
Lo invidiamo tutti per la sua presa di coscienza e per la libertà un po’ naif e capellona che si concede di dire sempre e comunque la verità, tutta la verità, niente altro che la verità..sulla sua disoccupazione.
Sarà mai questo l’atteggiamento giusto? Voglio dire, tanto nessuno di noi batte chiodo, almeno qualche sassolino dalla scarpa ce lo potremmo levare…
5. il disoccupato pianta grassa, ovvero “a encefalogramma piatto”: quello spreco di spazio e ossigeno che solitamente si pianta sul divano di casa vostra (non della sua, dove non ha diritto a birra e pizza gratis, almeno il venerdì sera) e con cui non si riesce a fare un discorso sensato nemmeno a chiedergli di restare lì, in silenzio, ad ascoltare i vostri guai lavorativi (o disoccupazionali). A lui non gliene frega.
Brutta bestia davvero.
Voglio dire, non è nemmeno decorativo dopo quei due o tre mesi di astinenza da doccia (per fare? tanto non ha colloqui)
6. il disoccupato crocerossino: quello che basta pronunciare le parole magiche “guarda sei la persona adatta per questo progetto dalle enormi potenzialità per cui non abbiamo budget”.. che si butta in ginocchio e comincia a pregarti di farlo lavorare. Gratis. Anzi pagando di tasca sua.
Tutto pur di aiutare il progetto con grandissime potenzialità.
7. il disoccupato pentito: quello che mai e poi mai nella vita, neanche sotto tortura, ammette di essere, o essere stato un disoccupato.
Egli è stato.. in vacanza, in pausa di riflessione, a scalare il Macchu Picchu in cordata doppia, alle falde del Kilimangiaro, a sfamare i senzatetto ugandesi, in congedo prematrimoniale, matrimoniale, post matrimoniale e di maternità, impegnato in “altri progetti” ma mai, pena il doverti uccidere subito dopo che l’hai sentito ammetterlo, disoccupato.
Il dissoccupato “voce: altro” senza “Specificare quale”, insomma.
8. il disoccupato eterno Peter Pan: quello “massì dai echeccifa son giovane posso farmelo questo quinto stage retribuito… in fondo mi mancano le skill che potrei acquisire con questo prestito ad interim di fette di culo… fa cv”
Eccerto. Ma anche un bel mavaffancv ci sta…
9. il disoccupato Ripescato, o tappabuchi, o panchinaro, o riserva: chiamatelo come volete, purchè lo chiamiate! Quando un occupato qualsiasi vi da buca, questo disoccupato è quello che fa per voi. Sempre pronto a correre al vostro minimo sospiro, sappiatelo.
E’ come quei teneri coniglietti della Duracell che non si fermano mai.. la sua carica? Un paio di moine e le parole magiche: dai, fammi questo favore che poi magari ne esce qualcosa… (con il sotteso sventolar di fazzoletto rosso di un futuro possibile accampatissimo in aria non meglio definito impiego…)
10. il disoccupato Albero di Natale: quello che si illumina di immenso quando riceve una qualsivoglia proposta di lavoro… salvo che poi succede una volta l’anno e dura solo una notte.
Se gli va bene.
Insomma. Ci siamo capiti: questi 10 disoccupati - tipo (o tipi di disoccupati) ci serve catalogarli e riconoscerli, perché come dice la famosa pubblicità.. se lo conosci (questo tipo di disoccupato) eviti di esserlo.
E magari ti atteggi al disoccupato normale, normalissimo, medio, finanche mediocre, plebeo e anche un po’ noioso… che distinguersi dalla massa, dipende dai punti di vista, fa sempre bene. O sempre male.
Boh, io che ne so.
Io sono una disoccupata come le altre.
O no?