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14. Discussioni

Creato il 01 febbraio 2011 da Fabry2010

14. Discussioni

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Teodora discute a voce alta. Davanti a lei c’è una donna col volto solcato dalle rughe, capelli biondoscuro intrecciati e accavallati come i guai che la tormentano; la camicia ha un collo largo e grigio che si apre sul petto e confina con un maglione nerofumo, le braccia scoperte quasi fino al gomito, le mani giunte rivolte verso il basso.La stanza angusta è sormontata dal quadro di un uomo rinascimentale, barbuto e vestito nobilmente. Si protendono l’una verso l’altra sedute su sedie imbottite di colore verde. La donna si chiama Olivia; si morde la lingua quando parla o tace, come volesse mangiare se stessa, autodivorarsi. Dice che la vita l’ha delusa, che tutto finisce in nulla e bisogna smetterla con l’illusione di cambiare il mondo. A ogni parola che pronuncia le rughe s’infittiscono, l’espressione diventa più accigliata, le mani si stringono in una morsa d’acciaio che frantumerebbe qualsiasi materiale, anche il più robusto. Teodora difende la tesi opposta, con calore: non è vero che sia tutto inutile, il destino è nelle nostre mani, se il mondo cambia è perché facciamo la nostra parte senza lasciarci scoraggiare, la carità può trasformare tutto, anche il male e le tragedie della vita quotidiana. Più la discussione avanza, più le donne si avvicinano, si toccano, cercano di convincersi dandosi pacche sulle spalle o sulle braccia mobili e agitate. Dalla pacca, alla spinta, al ceffone, il passo è breve: ora si avvinghiano sul pavimento come animali selvaggi – lupi, leopardi, varani? – o domestici – cani, gatti, gallinacei? – perché la giungla è la stanza dalle sedie rovesciate, i vestiti strappati, il sangue che cola sulle braccia e le gambe, le urla, i morsi, i denti digrignati, i corpi che aderiscono in un abbraccio che non si capisce più se sia di odio o di amore, fidente o disperato, sotto lo sguardo immobile dell’uomo rinascimentale, barbuto e vestito nobilmente, indifferente a tutto.



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